Università e città in Basilicata, prove di avvicinamento
 Gli architetti invitano a limare le distanze. A Matera la facoltà di Architettura dell'Unibas,  con Comune, Sovrintendenza e ordine degli architetti, ha messo in piedi un vero e proprio  "cantiere scuola" nel cuore dei Sassi.
 L'Università e la Città: mondi che dovrebbero interagire ma che spesso faticano a comunicare e a  riconoscersi. Se n'è discusso in un'interessante tavola rotonda che si è tenuta a Potenza, nella  Cappella dei Celestini, nell'ambito della manifestazione Architettura Città Territorio. "L'università deve uscire dal suo isolamento fisico e psicologico e aprirsi al territorio", ha  detto il presidente dell'ordine degli architetti di Potenza, Michele Graziadei, sottolineando  che "l'ateneo dovrebbe essere una presenza fisica d'impatto ma anche una presenza di relazioni  economiche, di caratterizzazioni culturali, di coinvolgimento, di servizi offerti e di  partecipazione. Da noi la città e l'università sono due entità che non sono cresciute insieme,  ma devono necessariamente guardarsi, convivere e pensare di progettare o riprogettare il futuro  insieme". Se l'università, in quanto istituzione che produce conoscenza, innovazione e  tecnologia, può contribuire ai processi di trasformazione urbana, allo stesso tempo la città,  come rete di servizi, può fare molto per "accogliere". "Sui servizi - ha detto l'assessore alla  pubblica istruzione del Comune di Potenza, Giuseppe Messina - si determina la scelta degli  studenti. Il Comune lavora da tempo in rete con l'Università della Basilicata su una serie di  progetti concreti, come quello sulla disabilità, che assicura agli studenti disabili il pieno  esercizio delle pari opportunità nel diritto allo studio. Abbiamo fatto tanto e molto altro c'è  da fare - ha aggiunto l'assessore - per migliorare i servizi di accoglienza e per avvicinare  l'università alla città, ad esempio prevedendo un punto di riferimento per gli studenti nel  centro storico". Idee, proposte, spunti, ma anche buone pratiche che possono diventare modelli  virtuosi per creare un tessuto connettivo che tenga insieme università e città, come sta  accadendo a Matera dove la facoltà di Architettura dell'Università della Basilicata, insieme al  Comune, alla Sovrintendenza e all'ordine degli architetti, ha messo in piedi un vero e proprio  "cantiere scuola" nel cuore dei Sassi. "Il ruolo dell'università nello sviluppo di una città è  prima di tutto formare persone che siano in grado di comprendere e interpretare i problemi del  territorio", ha spiegato Antonio Bixio, docente dell'Unibas, evidenziando che "l'università può  entrare anche in alcuni momenti decisionali e fare consulenza nei processi di sviluppo urbano e  di recupero del tessuto urbano esistente, come dimostra l'esperienza che stiamo portando avanti  con il 'cantiere scuola' nei Sassi". Insomma, l'università deve fare formazione orientata alla  crescita del territorio, purché sia una formazione di qualità.
Un «cantiere di architettura» nel cuore dei Sassi
Così l'Università di Basilicata si radica nel territorio
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