Cantieri aperti e traffico in tilt

Sonia Vaccarella

Nella zona di corso Trieste, ma anche nelle altre arterie di scorrimento del quartiere, come viale Libia e il proseguimento oltre il ponte delle Valli, sono sempre più frequenti ingorghi e code estenuanti anche al di fuori degli orari di punta. La causa principale del caos nella viabilità della zona sono i lavori per il prolungamento della linea B della metropolitana. Difficoltà anche per i pedoni che si trovino a passeggiare per viale Libia e viale Eritrea: la rilassante e piacevole attività dello shopping diventa per loro una vera e propria «gimkana» nel tentativo di evitare marciapiedi interrotti, cumuli di trucioli e quant’altro provochi la vicinanza di un cantiere. La conclusione dell’opera è prevista tra cinque anni ed è facile prevedere che la sua realizzazione comporterà ulteriori disagi ai cittadini. Se questo nuovo tratto di metropolitana da una parte renderà più agevoli gli spostamenti e porterà nuova clientela nella zona commerciale, dall’altra, permettendo un notevole afflusso di persone provenienti dalle più svariate zone di Roma, comporterà un aumento dei rischi.

Ed è qui che entrerà in gioco il poliziotto o il carabiniere di quartiere, una figura familiare e rassicurante, chiamata a pattugliare le strade per renderle più sicure. Diventa quindi un elemento chiave che, armato di computer e pistola, ha già iniziato a contribuire alla crescita della percezione di sicurezza nelle grandi città.

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