Cronaca locale

Caos a Monza, interviene il prefetto

Dopo la denuncia di illegalità del centrodestra sul piano territoriale, Lombardi richiama il consiglio comunale

Non bastano le brutte figure rimediate nelle aule di tribunale che certificano il fallimento del piano urbanistico della sinistra monzese, adesso c’è pure un richiamo formale del prefetto di Milano. Mezza paginetta che pesa come un macigno sul futuro della maggioranza guidata dal sindaco Michele Faglia: una quindicina di righe per invitare al rispetto delle regole «nell’interesse della comunità cittadina, il cui corpo elettorale ha espresso il proprio organo consiliare nell’aspettativa di un confronto civile articolato e fruttuoso». Appello al «senso di responsabilità» che Gian Valerio Lombardi firma all’indomani della «denuncia dell’illegalità» che, secondo la Casa delle libertà, si consuma nell’aula consiliare di piazza Trento e Trieste. «Denuncia» accompagnata dalle cronache che i quotidiani dedicano ai lavori consiliari, dove l’architetto Faglia - e quel che rimane della sua maggioranza - tenta di far passare il Piano di governo del territorio (Pgt) sfruttando «trucchetti» regolamentari come la seconda convocazione dove non è necessario avere il numero legale bensì solo un terzo dei consiglieri. Giochetto che, chiosa Osvaldo Mangone, testimonia «la volontà di attuare una sporca partita trasformando ogni nuova puntata del consiglio comunale in un ring». Virgolettati del capogruppo di Forza Italia che, attenzione, trovano giusta eco nel richiamo prefettizio: «Negli ultimi mesi è stata rilevata una crescente conflittualità», annota il prefetto Lombardi all’interno del consiglio «che potrebbe pregiudicare il regolare funzionamento dell’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Comune». Quindi, conclude il prefetto, «al di là della diversa visione che caratterizza la soluzione politica delle singole questioni» è indispensabile «garantire il regolare funzionamento dell’organo consiliare». Che, in soldoni, significa valorizzare l’impegno della minoranza e non provare ad aumentare esponenzialmente le sedute del consiglio comunale pur di tentare d’approvare nel bel mezzo di ferragosto il nuovo Piano di governo del territorio «anche se la maggioranza si è spaccata».
Messaggio chiaro e inequivocabile che avrebbe meritato da parte del numero uno della giunta monzese una risposta all’altezza. Purtroppo all’invito di «riportare la democrazia» nell’aula il sindaco ha risposto che «la minoranza si rifiuta di assumersi le sue responsabilità», «attacca me e il presidente del consiglio, Rosario Montalbano», «crea un clima di esasperazione». E aggiunge: «Ho invitato il prefetto a partecipare a una riunione del consiglio comunale, mi ha garantito la sua presenza alla prima seduta di settembre».
Occasione persa, dunque: «Ennesima figura di un sindaco Pinocchietto che non ha più i numeri per governare e che tenta quotidianamente di massacrarci nel gioco consiliare», chiosa Dario Allevi, capogruppo di Alleanza nazionale.

E mentre la Lega attraverso Massimiliano Romeo fa sapere che «non ci saranno più sconti per l’amministrazione Faglia», l’ex sindaco Dc di Monza Rosella Panzeri continua a produrre emendamenti perché «ogni secondo fatto perdere a questa amministrazione è un secondo guadagnato per il bene dei monzesi».

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