Capello «L’8 su 8 di Ancelotti? Noi italiani siamo più intelligenti»

Don Fabio Capello da Pieris, dal suo splendido isolamento londinese lucida la panchina inglese e snobba quella azzurra. «Ho sempre avuto il sogno di allenare in Inghilterra, mi è capitata la nazionale, avrei allenato volentieri anche un club» la frase di mascellone, oggi ct temuto e rispettato. Nessuna nostalgia della panchina occupata da Marcello Lippi e adesso grazie a Capello, a Zola e in particolare al record di Carlo Ancelotti con il Chelsea (8 successi su 8), per questo ribattezzato “mister Cool”, don Fabio può togliersi un sassolino dalla scarpa a nome della categoria segnalando che «i tecnici italiani stanno facendo bene, non è vero che siamo catenacciari, dimostriamo grande acume tattico, ciò che manca ad altri allenatori stranieri, non a tutti». Sembra dovuto l’elogio di Ancelotti ed è invece un riconoscimento sincero: «Sta facendo un gran lavoro, il Chelsea era una squadra che aveva perso motivazioni, è riuscito a riportarla ai livelli d’eccellenza come lo fu ai tempi di Mourinho» Capello parla anche di Totti e Cassano: Francesco è straordinario, secondo me la sua posizione ora è il più vicino possibile alla porta. Antonio? È il più grande talento italiano ma non so cosa faccia fuori dallo spogliatoio. È un genio e come tutti i geni è genio e sregolatezza.

Speriamo sia più genio e che Lippi possa un giorno convocarlo». Infine Mourinho, sulla cui battuta («chi dice che dobbiamo vincere la Champions non capisce niente di calcio») Capello sorvola magnanimo. «È una battuta da accettare con la giusta ironia».

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