da Roma
È lora di «Decidere», il network liberale voluto da Daniele Capezzone, ex segretario dei radicali e attuale presidente della commissione Industria della Camera, presentato ieri in una conferenza stampa nel centro di Roma e in contemporanea sul sito www.decidere.net. Tredici punti in realtà «cantieri per una politica ad alta velocità» con lobiettivo di «impegnarci su una serie di questioni concrete, indicando soluzioni precise e praticabili». Alle sedici e quarantacinque comincia il battesimo della nuova creatura: «Il vero lusso, il vero costo della politica in questi anni - spiega Capezzone - è stato non decidere, sulle tasse, sulle pensioni, sulla Tav. Contro tutto questo abbiamo fatto nascere decidere.net». Poi va subito alla «rivoluzione fiscale possibile» messa in testa al programma: «Abbassare le tasse si può. Lobiettivo è passare ad una aliquota piatta del 20 per cento in 5 anni». A seguire le altre 12 «sorprese» del programma: federalismo fiscale, presidenzialismo allamericana o alla francese con ununica Camera formata da 500 deputati.
Poi privatizzazioni, innalzamento delletà pensionabile (fino ai 65 anni nel 2018), responsabilità patrimoniali degli amministratori, semplificazione amministrativa, agevolazioni per le imprese, detassazione degli straordinari, scuola, abolizione degli ordini professionali. Ora sono in molti ad interrogarsi sulla collocazione di «Decidere». Capezzone dichiarandosi «deluso dagli attuali schieramenti ma bipolarista convinto» si dice pronto, insieme ai firmatari del progetto (tra cui Luigi Crespi, Giordano Bruno Guerri, Giancarlo Pagliarini) a collaborare con chi «sarà davvero pronto a realizzare le nostre priorità sia di destra che di sinistra». Intanto, dopo gli scontri dei giorni scorsi, Marco Pannella che martedì, giocando danticipo aveva annunciato a sua volta la nascita di un network radicale fa gli auguri a Capezzone e va oltre: «Su obiettivi e progetti espressi ci trovano sinceramente daccordo - sottolinea - vi sarà poi da comprendere significati e ragioni di quel che per ora appartiene al campo del non-detto». Nel ricordare che «almeno dieci dei tredici punti appartengono al pensiero e allazione del movimento radicale», Pannella si dichiara «lieto di poter appoggiare gli obiettivi e i metodi annunciati da Capezzone». Non dimenticando però che «gran parte degli esponenti radicali non hanno avuto la possibilità di far parte dei primi elenchi di aderenti e di sostenitori, per perché tenuti pressoché alloscuro delliniziativa».
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