
Anche la quinta edizione di èStoria Film Festival, in programma a Gorizia fino al 1 giugno 2025, assegna alla musica pop un ruolo fondamentale nell'interpretare il costume del XX secolo. Quest'anno, al centro dell'attenzione ci sono i Beatles. Oggi alle ore 20, tocca a TWST-Things We Said Today di Andrei Ujica (2024). Un documentario del tutto eccentrico rispetto al solito. Siamo a New York nel 1965. I Beatles sono appena arrivati per suonare allo Shea Stadium, un concerto rimasto nella storia. La città è presa d'assalto da una folla di fan al limite dell'isterismo. Vediamo il corteo di macchine proveniente dall'aeroporto, la conferenza stampa dei Fab Four, le interviste alle ragazzine. Poi cambia tutto. Le celebrità restano in un angolo fino agli ultimi minuti. Il regista ci accompagna nell'America del 1965. Senza commenti. Decida lo spettatore cosa significano alcune sovrapposizioni suggestive come le immagini dei disordini razziali avvicinate a quelle degli operai bianchi al mercato del pesce. Le danze scatenate nei locali per neri. L'esposizione universale. Le famiglie in spiaggia. La Statua della libertà.
La cifra poetica del film è data da disegni in sovrapposizione. Uomini e donne comuni, appena accennati. Fantasmi evanescenti e teneri. Testimoni del passato o forse viaggiatori a ritroso nel tempo. In fondo alcuni di loro non sembrano avere occhi per la realtà che li circonda, anzi, sono sprofondati nello schermo di un telefono cellulare.
Mescolare disegno e filmato d'archivio può sembrare un azzardo (lo è).
Ma è una scommessa vinta: in fondo quei personaggi inafferrabili restano nei ricordi dello spettatore. L'effetto è straniante: cosa stiamo guardando, e cos'è un ricordo, e cos'è la memoria? Risulta inevitabile chiederselo. E i Beatles? Beh, sono il segno dei tempi che cambiano e noi, misteriosamente, con essi.