da Milano
Per Capitalia si apre un nuovo e inatteso capitolo: la Regione Siciliana potrebbe chiedere di uscire dal patto di sindacato che controlla il 31,5% del capitale. La questione, posta ieri per questioni politiche e non finanziarie, potrebbe sgonfiarsi rapidamente. Oppure creare un altro problema al presidente Cesare Geronzi, già alle prese con le ambizioni di Abn Amro, primo socio con più dell8,5%, che nel patto vorrebbe crescere ancora. La questione è politica perché è stata posta dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana, il forzista Gianfranco Miccichè, che ha consigliato al presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, di vendere «al migliore offerente» la partecipazione azionaria di Capitalia, «per recuperare le risorse tolte all'Isola dal governo Prodi».
Un invito che Cuffaro ha subito raccolto: sarebbe «un gesto estremo - ha detto - ma se dovessimo ricorrere a gesti estremi nel tentativo di salvare la Sicilia potremmo farlo». Per questo, «valuteremo con attenzione la proposta di Miccichè», ha concluso Cuffaro.
La Regione è titolare del 2,84% del capitale, vincolato al patto (pari al 9,1% nel patto stesso). E, come noto, nellaccordo sindacato è appena stata spartita la quota dell1,9% della Pirelli, rilevata pro quota da vari soci, tra cui Abn Amro. Qualora si riproponesse la questione, con la cessione della quota della Regione, gli olandesi potrebbero salire fino al 30,5% allinterno del patto. E, qualora nessuno degli altri soci sottoscrivesse il suo «pro-quota», Abn potrebbe toccare quel 35% del patto che permette di bloccare tutte le decisioni straordinarie, comprese quindi fusioni e acquisizioni.
Se lintenzione di Cuffaro è o meno seria si capirà nei prossimi giorni.
Capitalia: la Sicilia valuta se uscire dal patto
Cuffaro: «Sarebbe un gesto estremo per salvare la Regione». Domani la trimestrale
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