Il capo dei soccorritori americani figlio dell’eroe dell’11 settembre

Il capo dei soccorritori dell’unità statunitense che ha salvato cinque persone dalle macerie del Caribbean Market a Port-au-Prince, Joe Downey, è il figlio del leggendario Ray Downey, il capo operativo dei pompieri di New York, rimasto ucciso l’11 settembre 2001 al World Trade Center.
«Speriamo di poter fare qualcosa di utile, siamo qui per questo», ha detto Joe al NY Daily News.
Il padre Ray, capo del comando operazioni speciali del Fire Department e uno dei maggiori esperti in operazioni di ricerca e recupero vittime, era il vigile del fuoco più decorato di New York. In passato aveva guidato il gruppo di specialisti del Fire Department che avevano partecipato alle operazioni di recupero dopo l’attentato terroristico di Oklahoma City. I suoi figli, anche loro pompieri, hanno partecipato quasi ogni giorno dall’11 settembre alle ricerche a Ground Zero, nella speranza di trovarlo. I resti di Downey vennero poi ritrovati otto mesi dopo l’attacco alle Torri. Sull'isola caraibica la macchina dei soccorsi prova a far fronte alle necessità dei sopravvissuti. Nelle fosse comuni sono stati sotterrati 70mila cadaveri, mentre secondo una stima fornita dagli esperti americani le vittime in totale potrebbero essere 200mila. Il sisma e le numerose repliche hanno causato anche il ferimento di 250mila persone, i senzatetto sono un milione e cinquecentomila.

I sopravvissuti vivono ammassati in bidonville improvvisate a due passi dal palazzo nazionale, parzialmente distrutto, simbolo di un potere decapitato dalla catastrofe. La priorità è ormai quella di evitare una ecatombe sanitaria: la carenza di acqua potabile e di servizi sanitari aumenta fortemente il rischio di epidemie.

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