Capodanno celtico al Castello Grande festa folk

Fino a domani celebrazioni di Samonios con musiche e rievocazioni di antiche battaglie. Fra gli artisti De Sfroos ed Hevia

Marco Mastrorilli

Vi siete mai chiesti cosa sia in realtà «Halloween»? «Samonios», l’antico e vero nome di questa festività, «riciclata» in seguito dagli americani, proviene dalla cultura celtica e rappresenta la nostra festa di Capodanno.
Oggi e domenica, le imponenti mura del Castello Sforzesco ospiteranno musica, battaglie, leggende, antichi mestieri irlandesi e non solo. Hevia, Davide Van De Sfroos, i Capercaillie, gruppi riconosciuti a livello mondiale, rallegreranno le serate del festival. E non sono i soli.
L’iniziativa, patrocinata dalla Regione e dal Comune, è ormai giunta alla settima edizione: «Samonios - Capodanno Celtico», entrato a pieno titolo nel circuito europeo, è diventato un appuntamento fisso per gli appassionati di musica celtica e folk. Questa mattina ci sarà l’apertura dei campi tendati e degli stand espositivi delle compagnie (ore 11); immediatamente dopo pranzo (ore 14), una sfilata interpretata dai clan e dai gruppi di rievocazione storica si snoderà dal Castello Sforzesco sino al Duomo. Il pomeriggio invece, sarà teatro per le gesta di una battaglia celtica a cura della Confraternita del Leone, degli Adui e della Compagnia del Cardo e del Brugo (ore 15.30). Da non perdere la lezione di concerto tra Hevia e il baghét bergamasco (ore 17) e, in contemporanea per i piccoli, interessanti iniziative: nell’area campi, lo spettacolo «A scuola di magia nel bosco vecchio» (ore 16.30), lo stage per imparare a lavorare il feltro (ore 17) e delle lezioni sugli antichi mestieri (16.40 - 19). Musicalmente parlando invece, i Cisalpipers e i Lou Tapage suoneranno a partire dalle 14.30, nell’area palco. La serata, oltre a contare sulle narrazioni bardiche attorno al fuoco (ore 20), sarà illuminata dal concerto di Hevia (ore 21). Domani, l’ultima giornata del festival. Suoneranno i Capercaillie, gli Fba, Massimo Giuntini e i Bràul. Per i cuori impavidi, ci saranno duelli con tanto di stage dimostrativi (ore 11.30), per chi si è perso la parata di oggi, sarà predisposta una seconda sfilata dei gruppi di rievocazione, che dal Duomo raggiungeranno il Castello Sforzesco nel primo pomeriggio (ore 16). Non mancheranno danze irlandesi con stage in serata (17.30) e per i bambini, in contemporanea, il corso «Impariamo a fare le bordure», a cura degli Adui. E altro ancora. Bisogna quindi sottolineare che non parliamo di una cultura morta, anzi.

Grazie al contributo di Hevia per esempio, la cultura musicale celtica continua a evolversi. In più, per merito delle Confraternite e delle Compagnie, le nostre radici, interiorizzate, non potranno mai essere perse. (Info: www.capodannoceltico.com)

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