A Capodanno Miami come Napoli: bimbo italiano ferito da uno sparo

Miami Una vacanza sognata tutto l’anno, il viaggio Oltreoceano, la notte di san Silvestro da passare al caldo. Stavolta, però, per una famiglia italiana approdata a Miami il 28 dicembre, il Capodanno ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
Un proiettile vagante, forse esploso con un fucile, ha centrato al torace uno dei due figli di una coppia di Oderzo (Treviso), un bambino di sei anni, operato d’urgenza nell’ospedale della città costiera della Florida. Il piccolo Andrea, dopo un intervento chirurgico durato diverse ore, sarebbe stato dichiarato fuori pericolo come riferisce il nonno paterno sentitosi al telefono ieri mattina con il figlio. La pallottola aveva perforato un polmone al bimbo, fermandosi a pochi centimetri dal cuore. Un miracolo che Andrea sia sopravvissuto. Miami come Napoli.
Tutto è accaduto quando in Italia erano già passate alcune ore dall’addio al vecchio anno. Il padre del piccolo, un imprenditore nel settore dei mobili, aveva telefonato poco dopo la mezzanotte italiana per fare gli auguri ai parenti in Italia. Raccontando ai familiari la meraviglia di quella vacanza americana, dove lui e la moglie avevano portato anche l’altro figlio, un maschietto di due anni. Qualche ora più tardi, mentre Miami si illuminava a giorno, accesa da una miriade di fuochi artificiali per il nuovo anno, ecco il dramma. Improvviso, impossibile da prevedere.
La famigliola, secondo la ricostruzione della polizia di Miami, si trovava infatti all’interno del cortile di un ristorante dove aveva cenato. Nessuno, nel frastuono dei botti, all’inizio si è accorto di nulla. E anche quando il bambino si è messo a piangere non ci si è resi subito conto della gravità della situazione. «Ho male alla pancia», ha detto alla mamma Andrea. I genitori all’inizio hanno cercato di tranquillizzarlo: «Ma dai, avrai solo preso paura dei botti», gli hanno risposto scherzando, come si fa abitualmente coi piccolini per sdrammatizzare». Il dolore però non passava, anzi il contrario. A questo punto, la famiglia preoccupata ha deciso di sospendere i festeggiamenti e di rientrare in camera. Solo a questo punto, spogliandolo si sono accorti che il maglione del piccino era bucato all’altezza dell’addome, dall’addome scorreva un rivolo di sangue. Assieme al proprietario del locale, un italiano amico di famiglia che risiede in America, hanno trasportato immediatamente il piccino all’ospedale di Miami, dove è entrato subito in sala operatoria.
La notizia, nella serata di venerdì, era finita subito con evidenza nei siti dei maggiori quotidiani della Florida. Per il portavoce della «Miami Police», Kenia Reyes, il bambino italiano è stato raggiunto «da un proiettile vagante arrivato da una direzione sconosciuta», molto probabilmente il gesto sconsiderato di qualcuno che ha pensato di imbracciare il fucile per festeggiare l’arrivo del 2010. Ora la polizia sta cercando di dargli un volto e un nome, ma l’impresa si presenta ardua.
Il padre del piccolo Andrea è un mobiliere. La sua azienda, con sede a Chiarano (Treviso), produce arredi in stile rustico e proprio lui aveva fornito parte del materiale per arredare l’albergo di Miami nel quale era alloggiato, di proprietà di una famiglia di origini trevigiane. Un rapporto d’affari negli trasformatosi in salda amicizia.
La notizia del ferimento del bimbo, ha creato sconcerto non solo tra la comunità italiana. Poche ore dopo il fatto anche il sindaco di Miami si è recato a far visita al piccolo e ai suoi genitori. Il rientro in Italia era previsto per il 7 gennaio ma ci vorrà qualche giorno in più prima che Andrea possa essere dimesso.


Ad Oderzo, intanto, i nonni non vedono l’ora di poter riabbracciare il nipotino. «Per fortuna Andrea non ha avuto complicazioni. È un bambino vivacissimo - raccontano -, frequenta la prima elementare e ha già tanta passione per il calcio».

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