Cappellacci: "Io indagato? L'ho letto sui giornali"

La nomina di un dirigente e la proprietà di terreni: sono questi i due elementi su cui indagano gli inquirenti della Procura di Roma e i carabinieri del nucleo operativo nell’ambito dell’inchiesta sugli impianti d’energia eolica in Sardegna. Ieri è stata acquisita la documentazione presso gli uffici della Regione, a Cagliari. «Ho appreso dai giornali di essere indagato - dichiara il governatore Ugo Cappellacci -. Aspetto tranquillo e fiducioso nel lavoro della magistratura. Sono certo che emergerà con tutta evidenza la correttezza, la trasparenza e il rigore del lavoro della mia giunta. Sin dai prossimi giorni - conclude - trasferirò questa mia consapevolezza al Consiglio regionale». Solidarietà a Cappellacci è arrivata dal gruppo Pdl in Consiglio: «Non nutriamo alcun dubbio riguardo l’estraneità del governatore ai fatti oggetto dell’inchiesta», annota a nome dei colleghi di partito il capogruppo Mario Diana. «Oltretutto, appare assai difficile capire a quale titolo dovrebbe essere coinvolto, visto che si parla di autorizzazioni richieste alla Regione e mai concesse». Osservazioni condivise anche dai Riformatori sardi.

«È indispensabile che Cappellacci venga in aula e dica se è in grado di rappresentare gli interessi dei sardi o se è nelle mani di un comitato politico e di affari», attacca invece l’ex governatore del Pd Renato Soru. Intanto il presidente del Consiglio regionale sardo, Claudia Lombardo, (Pdl) smentisce categoricamente un suo coinvolgimento nell’inchiesta degli appalti eolici.

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