Turismo

Cappelli e cappellai in festa a Montappone

Per tre giorni, da venerdì prossimo, il paese delle Marche, capitale del berretto di paglia, celebrerà il suo prodotto-simbolo, tra un omaggio al ciclismo e alla buona tavola antica

Cappelli e cappellai in festa a Montappone

Montappone è un paese in provincia di Fermo, quindi Marche del Sud, a ridosso della provincia di Macerata. Nulla a che spartire con la costa e il mare. Montappone è all'interno, alle spalle di Civitanova e Porto Sant'Elpidio, meta perfetta per un fine-settimana, il prossimo, dal 24 al 26 luglio, per l'ottava edizione del «Cappello di paglia». Lì c'è il distretto di cappelli più importante del continente, frutto di una secolare tradizione di lavorare la paglia. Qualcosa come 45 aziende divise tra sei 6 comuni limitrofi, scapaci di assicurare il 70 per cento della produzione italiana e metà di quella europea.
Nel segno del Cappellaio Pazzo in mostra e in vendita pezzi unici, di estrema originalità e gusto, con una rassegna speciale dedicata a «Berretti e miti sui pedali», un omaggio al ciclismo, con tanto di esposizione dei cappellini che indossavamo nelle loro imprese Binda e Coppi, Bartali, Gimondi e Pantani, grazie alla collaborazione con il museo Alfredo Binda di Cittiglio (Varese) e quello dei Campionissimi di Novi Ligure (Alessandria). Per ogni informazione 0734.760426, ilcappellodipaglia.it.
Montappone così rende omaggio non solo ai grandi ciclisti che hanno trasmesso entusiasmo, passione, che hanno emozionato e commosso l'Italia, ma anche al lavoro dei cappellai altrettanto appassionato e impegnativo. Osservando da vicino un cappellino da corsa di un campione o di un semplice gregario, si immaginano il sudore, la fatica, il sacrificio che quel berretto ha coperto, asciugato, lenito, apprezzando con qualche emozione in più, le gesta talvolta osannate, altre silenziose, di tanti uomini temerari e coraggiosi sui pedali e nella vita. Questa mostra resterà aperta fino a settembre. È invece sempre aperto il Museo del Cappello dove ammirare tra gli altri copricapi anche quello del regista Federico Fellini.
Storia, tradizione, sogni, ricordi, speranze. Il passato il presente il futuro insieme per tre giorni, da venerdì prossimo a domenica, con gli anziani per le vie del borgo a intrecciare la paglia di grano, realizzando accessori, materassi, saponi, spaventapasseri e invitando i visitatori a cimentarsi (il tutto per la serie «sembra facile...»).
Non mancheranno laboratori di decorazione, jochi de na' 'ota, i giochi di una volta, la libreria di cultura del territorio, il barbiere all'aperto, mostre artistiche, incontri, musica dal vivo e lo magnà de 'na 'ota, i cibi di una volta nel segno di Cesare Tirabasso, cuoco nato a Montappone nel 1888, la madre cappellaia e il padre contadino e lui semrpe pronto a cucinare per Re Umberto e i maggiorenti della prima metà del XX secolo quando erano nella Marche. Il suo paese natale lo ricorderà a quarant'anni dalla scomparsa.


E la notte del 26, tra domenica e lunedì, ci si saluta con il consueto spettacolo piromusicale nel cielo estivo delle Marche.

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