Capraia diventa il 72° «Comune» della Provincia di Genova

Più vicina alla Corsica che alla Toscana. Storicamente più genovese che livornese. Un'isola «Superba» come la città della Lanterna, che dal tardo Medioevo fino ai primi anni dell'era Fascista esercitò il suo dominio su quell'importante punto strategico dello scacchiere marittimo in Alto Tirreno. Dopo Voltaggio, Carloforte, Calasetta e Sant'Agata Feltria, l'altro giorno - in extremis - Palazzo Spinola ha conferito all'unanimità la concessione della comunanza onoraria a Capraia Isola, che è diventato il 72esimo comune della provincia di Genova. A ricevere l'importante riconoscimento dalle mani del presidente della giunta Alessandro Repetto e dal presidente del consiglio Alfonso Gioia, sono stati il sindaco Gaetano Guarente e l'assessore al turismo Fabio Mazzei. Durante la cerimonia l'assessore provinciale e professoressa Anna Dagnino ha tenuto una lezione sui legami fra i due territori d è stato presentato il libro dello storico Fausto Brizi. Se la famiglia Ciano non fosse intervenuta per assegnare, nel 1925, Capraia a Livorno, l'isola sarebbe probabilmente rimasta ancora genovese. Così come rimase di pertinenza dell'arcidiocesi del cardinal Siri fino al 1977. Il primo filo fu annodato nel 1430 dalla famiglia de Mari. Si è continuato con il banco di san Giorgio e quindi consolidato con la Repubblica di genova. Nel 1973 la maggioranza degli abitanti del comune di Capraia Isola chiese con una petizione di tornare sotto l'amministrazione della provincia di Genova. Un sogno mai avverato.

Il plurisecolare rapporto che lega Capraia al nostro capoluogo assunse però una certa stabilità quando Simone de Mari s'impossessò dell'isola nel 1430. la signorìa corso-genovese terminò nel 1506 quando Capraia divenne vassalla del banco di San Giorgio.

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