Capuano invita lEuropa a creare la Grande Borsa
8 Luglio 2006 - 00:00Presentato ieri un modello industriale di aggregazione. La risposta di Euronext: «Liniziativa è positiva, ma nel progetto andrebbe coinvolto anche il Nyse»
da Milano
Lidea è maturata nelle ultime settimane, sulla spinta delle ripetute dichiarazioni delle autorità governative e monetarie europee, tutte a favore della creazione di una Borsa federale europea. E così ieri, Borsa Italiana, da tempo oggetto di una corte serrata sia da parte di Euronext, sia di Deutsche Börse, ha deciso di non far cadere la propria scelta né sulluna, né sullaltra. Più che un atteggiamento dilatorio, determinato dalla volontà di vedere quale piega prenderà la partita che si gioca sul triangolo Parigi-Francoforte-New York, questa volta la scelta di Milano rimanda alla volontà di recitare un ruolo di primo piano nel risiko borsistico. In pratica, Borsa Italiana si candida a diventare lanello di congiunzione tra Euronext e Deutsche Börse. O, meglio, a convincere la prima dellopportunità di unalleanza con la seconda. Per dar vita, appunto, a una Grande Borsa continentale.
Questo è il senso del mandato affidato ieri, al termine di una riunione, dal cda di Borsa Italiana allamministratore delegato Massimo Capuano, che ha sottoposto, come spiega una nota, «un progetto di Borsa federale europea basato su un modello industriale che tenga conto delle esigenze di tutti i mercati potenzialmente coinvolti». Coadiuvato dal comitato ristretto, di cui fanno parte il presidente di Borsa Italiana Angelo Tantazzi, il vicepresidente Gianpietro Nattino e i due consiglieri Pietro Modiano e Alessandro Pansa, il board ha invitato Capuano «ad avviare un confronto con le Borse europee interessate per verificare la fattibilità del progetto». Lobiettivo è senza dubbio ambizioso (Borsa Italiana si dice infatti «consapevole della complessità delliniziativa»), anche perché non esclude laggiunta di ulteriori tasselli dopo quelli - fondamentali per la riuscita del progetto - di Euronext e Deutsche Börse (lalleanza è «aperta nel futuro a ulteriori alleanze internazionali»), ma va nella direzione auspicata di recente dal presidente della Consob, Lamberto Cardia. E sulla stessa lunghezza donda si erano espressi in precedenza Romano Prodi, il presidente francese Chirac, il Cancelliere tedesco Angela Merkel, fino al numero uno della Bce, Jean-Claude Trichet.
Il nodo resta però sempre lo stesso: convincere Euronext ad abbandonare lintesa da 10 miliardi di dollari sottoscritta con il Nyse e ad accettare così le avance di Francoforte. Capuano dovrà dunque saper mostrare grandi capacità diplomatiche e di mediazione e presentare un piano industriale i cui contenuti - in particolare nelle parti che riguardano lintegrazione dei sistemi di trading e di post-trading - siano particolarmente convincenti. Parigi ha già fatto pervenire ieri una prima risposta, la cui sostanza è questa: «Apprezziamo l'iniziativa di Borsa Italiana. Tuttavia esistono delle condizioni da rispettare: in primo luogo gli obiettivi devono essere condivisi da tutti e poi deve essere creato un mercato davvero federale».
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