Ma allora è ufficiale?
«È ufficiale».
Roberto Caputo, ex presidente del consiglio provinciale ed ex vice coordinatore cittadino di Forza Italia, oggi transfuga nella Margherita, si candida alle primarie del centrosinistra per le prossime elezioni del sindaco.
Caputo, ma non è un po’ presto? Non le rinfacceranno il salto della quaglia?
«Il mio percorso politico è da sempre chiaro e trasparente. Sfido chiunque a dimostrare il contrario».
Avete silurato Veronesi, parte la corsa alla poltrona?
«Avevo sempre detto che l’ideale era che ci fosse un nome di prestigio della società civile in grado di unirci».
E invece?
«Invece Veronesi ha rinunciato. Restano il prefetto Bruno Ferrante e il direttore Ferruccio De Bortoli».
Tutte porte per il momento chiuse. E quindi?
«Quindi se si passa ai politici bisogna fare le primarie. E io mi candido».
I suoi della Margherita la appoggeranno?
«È una mia scelta personale».
Cominciamo bene. Ma perché Veronesi ha rinunciato?
«Eccessi da una parte e dall’altra. Questione di metodo, abbiamo sbagliato tutti. Spero comunque che Veronesi possa darci una mano in campagna elettorale».
Per il momento la mano la dà a Formigoni. Non è che pagherete tutti questi litigi al momento del voto?
«Le divisioni portano sempre dei danni».
Ora i Ds avranno la tentazione di imporre un loro candidato forte. Magari paracadutato da Roma come l’ex ministro Franco Bassanini.
«È un loro diritto. Se lo candidano accetto volentieri la sfida».
E l’avvocato e onorevole Giuliano Pisapia sponsorizzato da Rifondazione comunista le piace?
«Un’ottima candidatura, di grande prestigio».
Che accentuerà le tentazioni centrifughe.
«Rifondazione sta dentro un progetto nazionale. Deve dimostrare di avere una cultura di governo».
Ma non è che, come sempre, litigate sui nomi senza avere nessun programma in comune?
«Sul programma stiamo lavorando. C’è il Cantiere e le idee marciano, questo ci unisce».
Non sembra proprio, per il momento.
«Certo, al candidato sindaco va lasciato un margine di discrezionalità sulla stesura definitiva».
Perché votare Caputo?
«Perché posso rappresentare l’area dell’elettorato moderato e riformista. E poi credo di poter pescare anche nel centrodestra deluso in cerca di un referente politico».
Sicuro di poter essere proprio lei?
«La peculiarità meneghina è sempre stata l’alleanza tra una borghesia illuminata e progressista e i ceti popolari e operai».
In soldoni?
«Gente che votava socialista, repubblicano, liberale».
Non è un tipico elettorato di centrodestra?
«È gente molto delusa da Albertini che cerca risposte altrove. Io mi candido».
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