Caputo (Ulivo): «Brava Letizia, dico sì al dialogo»

L’esponente della Margherita: «Deve essere Milano a dettare le regole al governo»

«Brava Letizia Moratti. Basta con il minimalismo e il torpore albertiniano. Milano è una bella addormentata che si sta finalmente svegliando». Gli applausi più convinti al nuovo sindaco arrivano, almeno per ora, dal centrosinistra. Da Roberto Caputo (Ulivo).
Caputo, va bene che ha chiesto di essere chiamata signor sindaco, ma dare alla Moratti anche del principe azzurro non è un po’ troppo?
«Assolutamente intriganti le parole del suo discorso d’insediamento. Libertà, responsabilità e partecipazione mi ricordano la rivoluzione francese, ma anche le canzoni di Giorgio Gaber».
Al di là delle parole?
«Segnali importanti come il governo che viene già in trasferta a Milano e progetta per settembre un consiglio dei ministri sotto la Madonnina».
Altro?
«Un nuova attenzione di Assolombarda e di Confindustria. E poi la Moratti e il presidente della Provincia Filippo Penati che si parlano e non litigano. Si apre un nuovo scenario».
Fatto di cosa?
«Città metropolitana e una legge speciale per Milano».
E l’Ulivo che fa?
«È ora che volti pagina. La Moratti rilancia il dialogo e noi dobbiamo trovare un modo nuovo di fare opposizione».
Un’idea?
«Vuole dare più peso al consiglio? Raccogliamo e utilizziamo lo strumento delle delibere. Facciamo proposte, non viviamo solo a rimorchio».
Cominciamo.
«Si riprenda il dialogo sulla Serravalle interrotto con Albertini. Mandiamo avanti i progetti delle grandi infrastrutture, delle autostrade, delle tangenziali. C’è tanto lavoro da fare insieme».


Si farà?
«Solo se tutti, maggioranza e opposizione, Comune, Provincia e Regione ci convinceremo che Milano può e ha il dovere di essere protagonista nella vita del Paese».
Riassumiamo in uno slogan?
«Dev’essere Milano a dettare le regole al governo e non il governo a dettarle a Milano».

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