Caracas: reagisce alla rapina, ucciso imprenditore italiano

Carlo Zaccanti, proprietario di un'azienda di Bologna che opera nel campo medico, era in Venezuela per sfruttare alcune opportunità imprenditoriali. Ha reagito a un tentativo di rapina e il malvivente ha sparato. Poi si è dileguato nel traffico. Sul caso indaga la polizia locale

Caracas: reagisce alla rapina, ucciso imprenditore italiano

Caracas - Doveva essere una semplice rapina. Ma il piano non è andato come previsto e il rapinatore ha sparato. La vittima è un imprenditore italiano, Carlo Zaccanti, 63 anni. Era in Venezuela, a Caracas, per affari. Piero Parisini, uno dei consulenti che lo accompagnava, racconta che erano "in macchina ed eravamo diretti al centro della città. La strada era un ingorgo totale e due sconosciuti si sono avvicinati con una motocicletta. Uno di loro è rimasto sulla moto pronto a partire. L’altro ha infranto il finestrino laterale ed è entrato con la testa urlando: Voglio soldi. Voglio orologi". L’imprenditore, proprietario della Zaccanti, un’azienda di Bologna che vende apparecchiature e sistemi medicali, è sceso dalla macchina e ha spinto il malvivente fino a farlo cadere. Ma l’uomo, dopo essere caduto, ha sparato. "Carlo è stato portato all’ospedale - ricorda Parisini - Hanno cercato di salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare".

L'attività di Zaccanti Per Zaccanti non era il primo viaggio a Caracas, dove da tempo aveva stretto rapporti di lavoro con un imprenditore friulano che vive nella capitale venezuelana. Con lui, oltre a Piero Parisini, ex dirigente della Fortitudo Basket, anche Mario Nidasio, un progettista di ospedali torinese. Avevano alcuni appuntamenti di lavoro e si sarebbero dovuti trattenere solo due o tre giorni. Roberto Gessi, consigliere delegato della Zaccanti spa, sta "cercando di avere notizie sul rimpatrio della salma. Anche i familiari lo aspetteranno qui". Carlo Zaccanti lascia la moglie, Angela Pasin, e due figlie, Elena e Valentina, tutte con la carica di consigliere delegato all’interno dell’azienda, di cui la vittima era presidente del Cda.

Il passato di Carlo Zaccanti La Zaccanti spa è nata nel 1954. Fu fondata, come ditta individuale, dal padre di Carlo, Silvio Franco Zaccanti. L'azienda è nota non solo in campo sanitario, ma anche nel rugby: nel luglio 2000 Carlo Zaccanti era diventato presidente dell’allora A.S. Bologna Rugby, trasformandola in una società di capitali, il Bologna Rugby 1928 srl. Proprio il primo campionato sotto la sua presidenza, la stagione 2000-2001, portò il passaggio dalla serie A al Super 10.

Arrestato per traffico internazionale di farmaci contraffatti Di Carlo Zaccanti si sono occupate anche le cronache giudiziarie. Il 23 ottobre 2000 l’imprenditore era stato arrestato, assieme ad altre quattro persone, dai Nas di Padova nell’ambito di un’inchiesta della procura di Pordenone su un presunto traffico internazionale di farmaci contraffatti. Zaccanti si era sempre dichiarato estraneo ai fatti.

Il suo legale, Luigi Rinaldi, ha ricordato che l'imprenditore era stato prosciolto dall’imputazione principale ("il fatto è diverso la quello contestato"), ma era stato condannato a una pena pecuniaria per la riproduzione abusiva della confezione e del foglio illustrativo di una specialità medicinale.

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