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Il carcerato più vecchio d'Italia: "Resto in cella"

Finirà di scontare la sua pena a marzo del 2010, ma vista l'età e le condizioni di salute potrebbe già uscire. Antonio Dessì, per il momento, non vuole lasciare il carcere di Lanusei. Lo farebbe solo se potesse tornare a casa sua: ma è una catapecchia e presto sarà demolita

Il carcerato più vecchio d'Italia: "Resto in cella"

Cagliari - Incredibile ma vero: un detenuto di 82 anni, Antonio Dessì, non ne vuole proprio sapere di lasciare la casa circondariale di Lanusei (Ogliastra), anche se potrebbe beneficiare, vista l'età e le condizioni di salute - e la pena quasi finita di scontare - di una sistemazione alternativa. "Una vicenda assurda e paradossale", commenta la presidente dell’associazione Socialismo diritti e riforme, Maria Grazia Caligaris, che si sta occupando del caso.

Viveva in una catapecchia "L’uomo, attualmente piantonato in cella per le precarie condizioni di salute, è soltanto disposto a tornare nella sua abitazione, benché sia fatiscente e pericolante", sottolinea Caligaris. Inutilmente il magistrato, gli operatori sociali del Provveditorato regionale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e un nipote hanno tentato di convincerlo, ma Dessì - che finirà di scontare la pena a marzo del prossimo anno - è irremovibile.

Prevale la volontà della persona "L’incompatibilità con il carcere - sottolinea Caligaris - è evidente ed è riconosciuta, tuttavia la volontà dell’interessato è prevalente al punto da impedire qualsiasi provvedimento da parte del magistrato di sorveglianza. La determinazione del detenuto appare incredibile anche perchè la casa circondariale di Lanusei, dove sono ristretti i detenuti responsabili di reati sessuali, è sovraffollata".

La casa sarà abbattuta I diversi sopralluoghi effettuati dai tecnici nella catapecchia dove Dessì viveva prima dell’arresto, hanno inoltre confermato che non può essere abitata, andrà invece demolita.

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