In carcere esplode la rivolta dei nordafricani

L’incubo della rivolta nordafricana adesso si sposta nelle carceri genovesi. A Pontedecimo la tensione è già alle stelle, Marassi è sempre ad alto rischio. La denuncia arriva dalla polizia penitenziaria che si è trovata ad affrontare una situazione di emergenza nella notte scorsa, proprio dopo i gravissimi episodi di Rosarno, in Calabria.
Il clima si stava facendo pericoloso già da qualche giorno, da quando cioè alcuni detenuti di nazionalità magrebina hanno iniziato proteste violente, sfociate anche nella distruzione di parte delle celle in cui sono ospitati, e atti di autolesionismo. Situazioni che, spiegano gli agenti penitenziari, possono «pregiudicare la sicurezza stessa del penitenziario anche per l’incredibile assenza di un servizio notturno di assistenza sanitaria interno all’istituto».
I segretari del sindacato Sappe, Marco Caocci e Francesco Migliorelli, hanno chiesto al direttore provvisorio Maria Milano di assumere urgenti provvedimenti.
«La situazione a Pontedecimo è di alta tensione - spiegano i segretari del Sappe - Un detenuto di nazionalità nordafricana ha messo a soqquadro l’intero istituto sfasciando tutto ciò che gli era possibile rompere. Per affrontare un simile elemento, che si è autolesionato, ha mangiato vetro ed ha minacciato il personale di polizia di lanciargli contro il proprio sangue e di colpirlo con i cocci del vetro precedentemente frantumato, vi erano, di notte, solamente due agenti. Personaggi di questo genere nei reparti psichiatrici ospedalieri vengono contenzionati, con adeguate terapie mediche d’ urgenza. Cosa che invece non è avvenuta – e non si capisce perché – a Pontedecimo, con i conseguenti rischi di incolumità fisica degli agenti intervenuti di fronte ad un soggetto che aveva già sfasciato tutto quello che poteva».
Gli agenti denunciano l’assenza di un servizio notturno di assistenza sanitaria in carcere, tanto più importante se si pensa che a Pontedecimo ci sono anche quattro bimbi di età inferiore ai 3 anni in cella con le mamme. La situazione riferita alla presenza di detenuti stranieri è da tempo al limite. Ora le ribellioni dei nordafricani rischiano di scatenare rivolte non più controllabili.

I dati aggiornati al 31 dicembre scorso, attestano la presenza a Pontedecimo di 167 detenuti (il 53% dei quali extracomunitari) a fronte di 97 posti regolamentari ed una carenza, negli organici del Reparto di Polizia Penitenziaria, di ben 58 unità.

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