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Il cardinal Castillo: «Chavez, un castrista che si crede Bolivar»

da Caracas

«Chavez è un castrista che si crede Bolivar». È la durissima presa di posizione del cardinale venezuelano Rosalio Castillo nei confronti del presidente Hugo Chavez in un’intervista a El Tiempo, il principale quotidiano colombiano.
Già nei giorni scorsi il cardinale aveva dato valutazioni severe su Chavez, ma nell’intervista chiarisce il suo pensiero: «Siamo governati da un despota paranoico», sostiene il cardinal Castillo, a cui Chavez in uno scontro verbale ha dato del «bandito». E nell’ultimo intervento al programma “Alò Presidente”, Chavez ha rincarato la dose: «Il cardinale è un fariseo, un immorale».
«Più che di una benedizione - dice il cardinale a proposito di Chavez - ha bisogno di un esorcismo». Secondo Castillo, il presidente venezuelano si comporta «non come un capo di Stato, ma come un capo di partito. Considera venezuelani solo quelli del suo partito, chi lo segue». Il cardinale parla anche dei prigionieri politici: «Sono quasi un centinaio». E cita il caso del generale Alfonso Martinez: «Il tribunale militare lo ha assolto, ma hanno annullato la sentenza e lo tengono prigioniero».
«Qui non c’è democrazia - conclude il cardinale Castillo parlando del Venezuela -. Questo è un governo dispotico», la delinquenza «è molto aumentata». Il futuro del Venezuela, se non ci saranno cambiamenti, secondo Castillo sarà quello di diventare «una succursale di Cuba, un regime castro-comunista dove la proprietà privata non esiste e, se esiste, è molto controllata. Non c’è libertà e la libertà di espressione c’è ma è minacciata».


Chavez, secondo il cardinale, si mantiene al potere «perché ha tutto il denaro del mondo prodotto dal petrolio».

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