Bentornato a Milano, caro Rui Costa. Cosa prova ad affrontare i suoi ex compagni?
«La sensazione è positiva, qui ho vissuto momenti bellissimi, ho vinto una Champions e penso di avere lasciato un buon ricordo. Gli amici sono rimasti e li ho sentiti al telefono».
Trovarsi davanti subito i campioni dEuropa non sembra una bella situazione per il suo Benfica.
«Campioni che si chiamano anche Milan, il che rende la situazione più complicata».
Ma è battibile questo Milan?
«Non cè nessuna squadra imbattibile al mondo ma, onestamente, non è a San Siro che noi dobbiamo cercare punti. Sulla carta non cè partita, la nostra Champions si giocherà nelle prossime tre partite: ospitiamo lo Shakhtar e il Celtic e poi andiamo a Glasgow. Dobbiamo fare 9 punti, ecco perché i tre col Milan sono già considerati persi. Anche perché siamo un po in emergenza in difesa».
Il Benfica può essere una sorpresa in Europa?
«Tra le 16 che si qualificano vogliamo e ci dobbiamo essere. Il Benfica ha pur sempre grandi tradizioni e vogliamo confermarle».
Ragione di più, ora che si è scoperto non solo regista, ma anche goleador. Finalmente vede la porta.
«Questa è bella. Ho segnato due volte in Champions e altrettante in campionato. Tutte le volte che tiro il pallone va dentro. A Milano invece centravo tutto: traverse, pali, portiere, gambe degli avversari, larbitro e non entrava mai. Però ero il re degli assist».
Quindi nessun spirito di rivalsa con i rossoneri?
«Tuttaltro. Del Milan ho un ricordo eccezionale, della società, dei giocatori, dei tifosi che mi sono stati sempre vicino.
Cè qualche compagno di squadra che consiglierebbe ai rossoneri?
«Il centrocampista argentino Di Maria. 19 anni, ne sentirete parlare».
E Kakà?
«Merita il Pallone doro, è il più grande».
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