La carica dei «barbari» dell’Est

La carica dei «barbari» dell’Est

Ricordate l’entrata dei dieci Paesi nella Ue? Passati i primi moti d’orgoglio per un’Europa potente e nuova, i membri della Vecchia hanno cominciato ad agitarsi in vista di una possibile invasione di lavoratori neocomunitari, graziosamente definiti dai tedeschi «barbari dell’Est». In Italia, come in altri Paesi della Ue, le difficoltà per ottenere i permessi di lavoro hanno fatto sì che per i neocomunitari il mercato di lavoro diventasse di fatto inaccessibile. Secondo una recente indagine, trattasi di 200mila individui che dal 2004 hanno cercato lavoro soprattutto in Gran Bretagna, Irlanda e Svezia, le prime ad aver aperto il mercato e dove pare nessuno si sia strappato i capelli: al contrario, la ricerca di nuovi immigrati specializzati è in aumento.
Intanto l’Islanda ha annunciato l’eventuale apertura delle frontiere e un pensierino lo stanno facendo, tra gli altri, anche Spagna, Finlandia e Olanda. In Italia le quote per ottenere il permesso di lavoro persistono nonostante l’anno scorso il limite non sia stato superato. Perché allora il Bel paese si chiude di fronte alle new entry? Paura dei barbari scippa-lavoro? In questi giorni la Triennale espone alcune foto sui dieci Paesi neocomunitari.

L’idea è nata per «una scarsa conoscenza» di quelle terre e di quei popoli. Anche se, dice uno degli autori, «le foto descrivono tutto, ma non spiegano niente». Come dire, se si conoscono meglio, anche i barbari possono riservare piacevoli sorprese...
metnica@hotmail.it

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