Carissimo Luca non usare il tuo talento come un juke-box

MARKETING Il fenomeno del momento ha deliziato in molti programmi televisivi. Forse troppi

C’è un punto in cui uno capisce che è troppo. La Bignardi, Piroso, X Factor, Domenica in: Checco Zalone ovunque. C’è il confine tra la legittima promozione e il presenzialismo da sfinimento. Checco, fèrmati un attimo prima. Per te e per noi, quindi di nuovo per te: sono settimane che ogni programma ti invoca come ospite. L’hanno fatto quelli chic e quelli trash, quelli di nicchia e quelli popolari: Luca Medici è un personaggio trasversale che piace a chi vuol sentirsi figo perché ride dell’ignoranza e a chi è ignorante e si sente figo perché immagina che anche gli altri siano ignoranti. Checco, sei un patrimonio. Chi lo scrive lo fa per amicizia e soprattutto per convincimento: le tue battute e le tue imitazioni sono quanto di più divertente si sia visto negli ultimi anni di televisione. È la dimostrazione che si può far ridere avendo un talento musicale, che la volgarità spinta funziona se la metti in strofe e la suoni. Il problema è quanto. Nelle ultime apparizioni promozionali hai ironizzato sul tuo presenzialismo. Come a dire «basta non ce la faccio più». Allora stop. Il film arriva al cinema col massimo possibile del traino. Ce l’hai messa tutta a tenerti lontano dal tritacarne dello spettacolo che macina il macinabile fino a farne restare più niente. Ora ce l’hai messa tutta a farti spremere per dare il massimo a chi ha creduto nel film: li hai ricompensati andando in tv persino dove si prendono troppo sul serio come a X Factor. Chi capisce di dati d’ascolto dice che in ogni trasmissione nella quale hai messo piede, c’è stato il picco d’ascolto in concomitanza con la tua esibizione. Vorrà dire qualcosa, no? Vorrà dire che piaci. Perché sei tu, Checco, e non un altro. Per la buona riuscita del film hai accettato pure il trattamento da juke-box che qualcuno ha voluto: ci fai questo? E adesso ci imiti quest’altro? Un sorriso, una battuta e vai di chitarra o di pianoforte. Adesso è finita. Un attimo prima di qualcosa di troppo. Perché il talento si preserva per non sprecarlo. Tu l’hai gestito alla perfezione fino a oggi: senza tirarti indietro, senza esagerare.

La promozione è un massacro psicofisico. Tu useresti un’altra immagine. Allora basta: ci accomoderemo in sala per guardare Cado dalle nubi. Dove c’è Checco e pure Luca, dove c’è una maglietta rosa per ironizzare su se stessi.

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