Il «Figlio del vento» a Roma è un evento senza eguali. Anche se lui, Carl Lewis, cammina su una nuvoletta (magari comè giusto che sia, per quel che ha vinto in carriera) e scruta i cronisti dallalto in basso. È un personaggio, forse il più grande rappresentante dellatletica leggera di tutti i tempi, ed è consapevole del ruolo che occupa nellolimpo sportivo. E gli viene inevitabilmente perdonato tutto, anche perché stavolta si è mosso per uniniziativa benefica. Lewis è infatti intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della IV edizione della Run For Food (in programma sabato 24 ottobre, con partenza alle 18 dallo stadio Nando Martellini e organizzata in collaborazione col Gruppo bancari romani) per mettere in risalto un problema drammatico come quello legato alla fame nel mondo. Dieci chilometri per i podisti col pelo sullo stomaco, cinque per tutti gli altri: si parteciperà alla gara per raccogliere fondi utilizzati dalla Fao utili a finanziare progetti di sviluppo agricolo nei Paesi del Corno dAfrica: Gibuti, Eritrea, Somalia ed Etiopia. «Avrò la responsabilità di aiutare la Fao - ha spiegato lex velocista statunitense - a sensibilizzare lopinione pubblica sul tema della lotta contro la fame, la malnutrizione e a mobilitare la società civile nel suo insieme perché dia il suo contributo alla battaglia per eliminare la povertà e la fame durante larco della vita della nostra generazione». Poi ha aggiunto: «Non mi fingo dessere un esperto sulle tematiche di sicurezza alimentare e di sviluppo sostenibile, ma sono orgoglioso di unirmi alla Fao e alla famiglia delle Nazioni Unite per attirare lattenzione di ognuno su problemi molto reali e drammatici, sulle sfide e sulle attività concrete sulle quali la Fao lavora ogni giorno».
Presente alliniziativa sportivo-umanitaria anche il sindaco Gianni Alemanno, che ha invitato i romani a partecipare alla gara: «Il Comune di Roma è vicino agli organizzatori della Run For Food che, nel piccolo, può dare un fattivo contributo nelle zone più depresse del mondo. Spero di vedere tanti romani al via di questa manifestazione a testimonianza del grande cuore dei nostri concittadini». Per la cronaca, il contributo discrizione e le donazioni volontarie, saranno devolute alla Fao per la realizzazione di specifici progetti di aiuto, già individuati dal programma «Telefood». Presente ai Musei capitolini anche il campione degli anni Novanta Venuste Ngabo (oggi «uomo-Nike»), che ha spiegato i motivi che lo portano a Roma. «Qui si sta bene, ci sono monumenti introvabili in altre parti del mondo, cè la familiarità della gente romana, il clima. Roma è fantastica sotto questo punto di vista».
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