Carlitos spinto dal clan argentino. E torna l’idea del prestito Eto’o

Carlitos spinto dal clan argentino. E torna l’idea del prestito Eto’o

Venti minuti nello spogliatoio senza shampoo. Non è abitudine di Massimo Moratti scendere nel dopo partita e alzare la voce, e non è quello il luogo ideale per parlare di mercato. Qualcosa però dopo il gol di Isla è cambiato. Se prima il presidente avvisava che nei casini c’erano entrati loro e loro dovevano uscirci, riferendosi chiaramente a Cambiasso e soci, adesso qualcosa bisogna fare, perché la situazione è più grave del previsto e occorre andare sul mercato. E il primo nome è quello di Carlitos Tevez.
L’Inter non ha contropartite tecniche ma uno spogliatoio argentino in grandi difficoltà che aprirebbe volentieri le porte a Carlitos per riconquistare un minimo di credibilità nazionale. L’assenza di un bomber è palese, Tevez non garantisce i gol di Eto’o ma qualcosa può combinare, questo almeno è il pensiero della società che starebbe trattando attorno ai cinque milioni per il prestito e venti per l’acquisto definitivo a giugno, con una riduzione dell’ingaggio del 20 per cento, da otto netti a 6,5. Operazione complicata ma queste cifre renderebbero meno illogica finanziariamente la cessione di Eto’o: l’Inter ha ricavato di più dall’Ahnzi, Samuel ha un ingaggio quasi doppio rispetto a Tevez ed è tre anni più anziano. Serve qualcuno che la metta e in questa assoluta emergenza perfino l’affitto del camerunense per il periodo di sosta del campionato russo torna d’attualità, lui almeno in Champions potrebbe giocare.
Sono comunque soldi in uscita, con un presidente che benedirebbe l’arrivo di un gruppo forte in grado di dargli una mano. Tutto dipende da lui, o scarica altro denaro, o decide di tirare a fine stagione per riorganizzare l’Inter con un nuovo allenatore. Dopo Spalletti e Mazzarri il nome nuovo è quello di Guidolin, ma l’evidente imbarazzo di Ranieri a gestire questo gruppo dovrebbe convincere Moratti ad avere un atteggiamento diverso con la sua banda, perché certi rinnovi sembrano avergli legato ancor più le mani. La maggior parte del gruppo storico non ha mercato per l’età e per l’ingaggio che percepisce. Ma qualcosa si può concludere, Diego Milito è un capriccio di Aurelio De Laurentiis e di Leonardo, lo Schalke vorrebbe farne un secondo colpo alla Raul. La sua partenza non procurerebbe traumi e porterebbe soldi. Anche Sullay Muntari dovrebbe volare in Premier o da qualche sceicco, sarebbe già bello se si liberasse un letto ad Appiano. Più delicata la questione Sneijder con voci contraddittorie dall’Inghilterra. L’entourage di Ferguson lascia trapelare che mai sia stata avviata una trattativa ma se lo United vuole avvicinarsi al City qualcosa dovrà pur fare. Cristian Chivu è a fine corsa, lo vuole l’Ajax, un’occasione straordinaria per chiudere con il loro capitano, il belga Jan Vertonghen, 25 anni, un metro e novanta, difensore centrale che può giocare anche in fascia sinistra o davanti alla difesa.

A gennaio arriverà lo slovacco Kucka dal Genoa, non così certo Juan Jesus difensore dell’Internacional di Porto Alegre. Giallo attorno a Eduardo Vargas Rojas dell’Universidad de Chile, trequartista, seconda punta, ala. L’Inter c’era sopra, il Chelsea ha rilanciato con un’offerta di 13 milioni.

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