Il Carlo Felice canta in piazza per protesta

(...) con concerto (ore 21.30) e visite guidate nelle sale del torrione (dalle 19), si preparano anche altre iniziative, prima fra tutte quella in collaborazione con il sindacato degli ambulanti. «Un euro per il teatro» è partita ieri mattina al mercato di Piazza Terralba, e proseguirà sabato notte, con bancarelle che accanto ai prezzi di t-shirt e borsette sfoggeranno anche cartelli con le rivendicazioni dei lavoratori del teatro: per solidarietà e per aiutare a reperire fondi per il Carlo Felice. Insomma, non si perde tempo, visto che in cassa ci sono i soldi «giusto per un etto di mortadella», secondo quanto ha dichiarato il sovrintendente Giovanni Pacor; e anche se uno spiraglio sembra aprirsi dopo l'incontro di ieri mattina a Palazzo Chigi tra il sindaco - e presidente della Fondazione - Marta Vincenzi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che si è dichiarato disponibile ad approfondire la situazione e che ha già predisposto un confronto con il ministro ai beni culturali Sandro Bondi per martedì prossimo a Roma, cui parteciperanno, oltre alla sindaco, i soci fondatori del teatro genovese. Tutto per arrivare con una proposta concreta e probabilmente definitiva all'incontro con i sindacati già fissato per giovedì 16 settembre al Carlo Felice. Ma per il momento la platea risuona come ai vecchi tempi, l'orchestra è in buca e dal podio Antonio Gambula e Giovanni Porcile provano Mozart, Brahms, Vivaldi e Strauss, per una suggestiva notte «bianca», quella sì, in mezzo a tante giornate nere; nel foyer principale è già allestita la mostra didattica realizzata dai laboratori di Attrezzeria, mentre alcuni professori d'orchestra si preparano a far conoscere ai visitatori i segreti «artigianali» degli strumenti musicali, dalla costruzione di un'ancia doppia all'incrinatura dell'arco arco del violino. La (pseudo) quiete dopo (e durante) la tempesta. Del resto, nemmeno il sovrintendente Pacor si lascia sfuggire commenti sui segreti di palazzo e tenta di spianare le rughe sulla fronte, esaltando l'iniziativa.

«Perché si sappia che non siamo qui a strimpellare o a perdere tempo e che siamo una realtà positiva: questo è il messaggio che vogliamo far passare a tutta la città»; sorvolando sulle tensioni che sembrerebbero minare i rapporti di convivenza ai vertici, con la sindaco, ma anche con il direttore di staff Renzo Fossati. E che porgono sempre più il fianco alle bellicose rivendicazioni sindacali.

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