Infuria la tempesta sul Carlo Felice. Non solo i preannunciati scioperi che rischiano di mandare allaria la programmazione dellente, ma anche lipotesi di guai giudiziari, sotto gli aspetti civilistici: secondo il commissario liquidatore Ermanno Martinetto, dal Fondo pensioni (in liquidazione coatta) mancherebbero 6 milioni di euro, oltre a 2 milioni 600 mila euro per altre voci, per un totale di 8 milioni e 600 mila euro. La Procura ha aperto un procedimento penale (al momento contro ignoti): il pm Valeria Fazio che conduce linchiesta ha incaricato la Guardia di Finanza di procedere agli accertamenti necessari. I finanzieri avevano sequestrato due mesi fa i bilanci e i libri contabili, mentre sulla scrivania del pm si sono accumulati decine di esposti di dipendenti aderenti al sindacato autonomo Snater (assistito dallavvocato Ennio Pischedda).
La vicenda ha inizio nel 1971, quando, in seguito a un accordo tra sindacati e Ente comunale Teatro dellOpera nasce il Fondo pensione, che prevede il versamento del 6 % della retribuzione (2% a carico del lavoratore, 4 % per cento dellEnte), che si sarebbe dovuto alimentare con gli interessi e con la contribuzione mensile. Il denaro doveva essere accantonato. Secondo il commissario liquidatore Ermanno Martinetto «è successo invece che dal 71 al 91 il Teatro comunale avrebbe impiegato questi fondi pagando un interesse del 5 %, in violazione delle norme statutarie che prevedevano linvestimento in titoli di Stato (erano anni in cui i Bot fruttavano il 19,80%)». Una cattiva gestione - osserva ancora Martinetto - che ha causato un buco di 6 milioni di euro.
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