da Milano
Tempi bui anche per il mondo dellauto. Nel primo semestre di questanno le immatricolazioni sono diminuite, in Italia, di oltre 160mila unità, pari a una flessione dell11,5%. Tra gennaio e giugno del 2007 erano state assegnate targhe a un milione e 422.267 veicoli. Questanno, lo scorso mese sono state immatricolate 184.275 nuove vetture, il 19,5% in meno rispetto allanalogo periodo del 2007.
Le difficoltà economiche, i continui record raggiunti dal prezzo del petrolio, il calo generale dei consumi, il maggior costo del denaro, si riflettono inevitabilmente anche sulla domanda di automobili.
In tutta Europa (meno 10% nei primi cinque mesi), ma anche in Giappone e in Nord America, si manifestano flessioni.
In Italia, però, il rallentamento è più marcato. E la situazione non è destinata a migliorare nei prossimi mesi. Le previsioni per lintero 2008 non sono incoraggianti: si stima che, a fatica, potrà essere raggiunta quota 2,1 milioni di unità.
Le immatricolazioni registrerebbero, quindi, un calo del 16% rispetto al livello record fatto registrare nel 2007. I tempi per ritornare sui volumi di vendita degli ultimi anni non saranno brevi. Il mercato è stato «drogato».
Lo si manteneva su alti livelli in modo artificiale. La maggior parte dei costruttori non volevano perdere le proprie quote. Per undici anni, pur di vendere, hanno ridotto i margini e adottato politiche commerciali di forte promozione e ricorso ai chilometri zero, alle ripetute incentivazioni pubbliche, alla rottamazione. Il futuro non è affatto roseo: gli ordini, un indicatore dello stato di salute del mercato, sono deboli.
Secondo le informazioni di Anfia e Unrae, nel mese di giugno si sono attestati intorno alle 162mila unità, con una flessione del 15% circa rispetto ai 191mila del giugno 2007, mentre nel semestre la perdita è stata di oltre 260mila ordini, pari a un meno 18,5%, frutto della differenza tra 1.413.170 di contratti del gennaio-giugno 2007 e i soli un milione e 150mila dellanalogo periodo di questanno. Dallinchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor su un campione rappresentativo di concessionari soltanto il 2% degli interpellati è ottimista.
Un dato positivo lo si registra nella domanda di auto che impiegano carburanti poco costosi, riducono le emissioni e vantano ridotte spese di esercizio. Le immatricolazioni di vetture alimentate a benzina più gpl sono infatti passate da 9.150 a 23.821 nei primi cinque mesi del 2007 e lo stesso periodo del 2008, mentre quelle a benzina più metano sono cresciute da 22.132 a 29.751. Secondo il Consorzio Ecogas nellintero 2007 sono state immatricolate o collaudate 293.260 auto alimentate a gpl e metano; nel 2008 si dovrebbe registrare una crescita superiore al 12 per cento.
Le vetture con doppia alimentazione sembrano essere al momento la soluzione più accessibile ed economica, infatti consentono un risparmio minimo del 40% sul costo del carburante e un notevole abbattimento delle emissioni inquinanti rispetto alle vetture alimentate con carburanti tradizionali.
La nuova tendenza di mercato, visto anche lallineamento di prezzo tra gasolio e benzina, sembra essere rivolta alle auto a benzina con trasformazione a metano o gpl. Anche nelle «city car» questa è la soluzione più interessante. Un esempio è rappresentato dalla Kia Picanto Bi-Fuel, vetturetta coreana il cui prezzo parte da 8.750 euro, considerando gli incentivi di Stato e quelli dellazienda, o da 7.950 avendo unauto da rottamare.
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