Caro direttore, non chiamateci secchioni vogliamo solo imparare

Una delle ragazze premiate dalla Regione per i suoi voti scrive e smentisce un luogo comune. "Non studiamo solo per avere buoni voti ma per curiosità e interesse"

Dopo il mega show organizzato dalla Regione Lombardia per premiare i primi della classe della Lombardia, in redazione è arrivata la lettera di una studentessa di 15 anni, al secondo anno del liceo artistico. «Ci piace studiare ma, vi prego, non chiamateci secchioni» scrive. Anche lei fa parte dei settemila ragazzi che sono saliti sul palco del Forum di Assago e che hanno ricevuto il premio. Tutti giovani con la media del nove, bravissimi. Ma non per questo topi da biblioteca. «I secchioni - scrive l’adolescente - sono quelli che imparano tutto a memoria e lo fanno solo per avere bei voti. Quelli bravi sono ragazzi normali che si appassionano delle discipline che studiano e non lo fanno solo perché sono costretti a farlo». E il significato del premio lombardo è proprio questo: incoraggiare chi si dà da fare e chi ha dimostrato di raggiungere gli obiettivi, in questo caso i buoni voti, con tenacia e passione. Insomma, riconoscere il merito e l’impegno.

Caro direttore,
sono Ambra Gadda, una studentessa di 15 anni che frequenta il secondo anno del liceo artistico a Milano e sono stata tra i 7mila studenti che ha ricevuto l'attestato, da parte della Regione Lombardia, per i risultati conseguiti durante l'anno scolastico 2008-2009.
Con questa e-mail, vorrei semplicemente comunicarLe, che, contrariamente al titolo dell’articolo pubblicato oggi 19-01-2010 sul Suo giornale: «Agli studenti “secchioni” un premio dalla Lombardia» io non mi sento affatto «Secchiona» - perdoni la ripetizione -, anzi, credo vivamente in ciò che studio e in ciò che faccio, non solo, amo particolarmente le discipline che mi vengono insegnate poiché suscitano in me nuovi spunti e idee per un futuro ormai non molto prossimo.
Sono sicura, che, i risultati raggiunti da molti ragazzi presenti alla premiazione, siano stati conseguiti con impegno, costanza e soprattutto molta passione, poiché è ciò che io definisco «imparare», ovvero, applicarsi nelle discipline non perché costretti, ma perché le materie a noi insegnate, suscitino curiosità e interesse, tanto da motivare il ragazzo/a in questione.
Ora, penso che ci sia una grande differenza tra «secchioni» e «ragazzi bravi a scuola», i primi studiano solo al fine di conseguire un buon risultato all’interrogazione o al compito in classe, imparando tutto mnemonicamente, dimenticandosi tutto dopo aver passato l'esame in questione, i secondi vogliono capire ciò che gli viene insegnato, sicuri che un giorno tutto ciò gli tornerà utile, imparando così a vivere da «Cittadini del mondo» - per citare l’intervento di Emma Marcegaglia.
Vorrei sottolineare anche, che, io sono una normalissima ragazza che, ritaglia i suoi momenti di svago tra i tanti impegni -non solo scolastici-, pertanto non passo tutto il giorno sui libri, anzi, sono spesso fuori con amici per passare con loro il mio tempo nel migliore modo possibile: andando al cinema, a pattinare sul ghiaccio... insomma, ci divertiamo serenamente e tranquillamente insieme.
Vorrei approfittare del Suo giornale, per ringraziare vivamente tutti i presenti all’evento: in particolare il presidente Roberto Formigoni, che, con la sua particolare attenzione rivolta a noi giovani meritevoli, ha organizzato una bellissima manifestazione, che, secondo il mio modesto parere, sprona i giovani liceali a dare sempre il massimo di loro stessi.
Per concludere, vorrei aggiungere che, normalmente, i giornali affrontano il tema dell’adolescenza parlando di criminalità, droga, bullismo, violenza, abusi... e chi più ne ha più ne metta... insomma, la nostra immagina risulta essere sempre più negativa.


Finalmente, si parla di adolescenti meritevoli e capaci, dando spazio a qualcosa di positivo che gioca a nostro favore.
Con la speranza un giorno di avere il piacere di incontrarLa, cordiali saluti da un giovane talento.... e non da una secchiona!
Ambra Gadda

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