Caro Flores d’Arcais, ma non ti viene mai un dubbio, anche solo «Micro»?

La vita insegna tante cose, ma ce n’è una in particolare che dovrebbe tornare utile quando ci si trova in mezzo a discussioni che separano il mondo in due, gli intelligenti da una parte e gli ignoranti dall’altra. E la cosa è questa: se una persona ti dice che sei un cretino, ci sono almeno la metà delle possibilità che il cretino in realtà sia lui; ma se le persone che ti dicono che sei un cretino diventano due, è consigliabile considerare la possibilità che il cretino sia tu.
Paolo Flores d’Arcais, filosofo marxista e direttore di MicroMega, dedica il nuovo numero monografico della sua rivista, con uno sforzo di originalità encomiabile, al tema «Berlusconismo e fascismo». Un corposo volume il cui impianto, pur nelle diverse gradazioni possibili dell’antiberlusconismo militante, è facilmente intuibile. Bene. Due giorni fa Libero, con una serie di articoli, uno dei quali firmato dallo stesso direttore Maurizio Belpietro, ha ironizzato sulla presunzione di superiorità morale e intellettuale di quella Sinistra che vede nel berlusconismo il Male assoluto e in se stessa l’incarnazione del Bene. L’armata della Bellezza e della Bontà cui è affidato il compito di fermare le armate dell’Illegalità e della Volgarità. Libero e Belpietro fanno notare, una volta di più, quanto poco credito intellettuale e quanto poco peso politico riscuotano «gli odiatori del Cavaliere», come ad esempio su MicroMega Andrea Camilleri o Natalia Aspesi, col loro abbaiare astioso e acritico. Sempre sicuri che se l’Italia fa schifo, è per colpa degli altri, mai propria. Comunque.
Il giorno dopo Flores d’Arcais parte lancia in resta, ancora più convinto di stare dalla parte del Giusto e del Bene, ringraziando ironicamente Belpietro per la stroncatura e la pubblicità gratuita fatta alla sua rivista. Ieri, la nuova puntata. Sulla prima pagina del Corriere della sera Pierluigi Battista firma un pezzo lucidissimo (peraltro molto equilibrato e per nulla livoroso come può capitare magari a noi del Giornale) nel quale denuncia il pericoloso e controproducente «razzismo antropologico» di quella Sinistra, soprattutto intellettuale, che da 16 anni ostenta un altezzoso e insopportabile disprezzo per chi vota il Nemico. Gli antiberlusconiani afflitti da un devastante e insopportabile complesso del migliore.

E per la seconda volta in due giorni, Flores d’Arcais scende in campo, firmando un’altra lettera aperta, questa volta contro Battista e il Corriere, partendo dal presupposto che «MicroMega dà proprio fastidio», «tanto alle cheerleader del “Meno male che Silvio c’è” (cioè Libero, ndr) quanto a quelle del “un colpo al cerchio e uno alla botte” (cioè Battista, ndr)». Senza farsi venire almeno un dubbio, anzi due.
Il primo che Micromega non sia fastidiosa, ma ridicola. Il secondo che i cretini non siano per forza sempre gli altri.

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