«Caro Pisapia, vieni qui a San Siro ad ascoltare i concerti a casa nostra»

Cambia il sindaco, e la patata bollente passa di mano. A Giuliano Pisapia e ai membri della giunta, infatti, è arrivato l’invito provocatorio del comitato «Gruppo Verde San Siro». I residenti della zona vicina allo stadio, che da anni si battono contro i concerti estivi, sono tornati alla carica dopo l’esibizione di giovedì e di ieri di Vasco Rossi, che sarà sul palco anche martedì e mercoledì prossimi.
«Gentile sindaco, gentile giunta - si legge nella lettera - porgendo il benvenuto vi invitiamo con la presente ad assistere in diretta a uno dei prossimi concerti di Vasco Rossi (martedì 21 o mercoledì 22) dal “ballatoio” (mai sostantivo fu più appropriato) di via Dessiè 15, scala A, 5° piano, dal quale potrete provare il brivido dell’effetto terremoto e l’angoscia imposta dall’impossibilità di far ritorno alle vostre case prima delle 3 di notte. Nell’occasione verranno offerte pillole contro il “mal di mare”, tranquillanti contro gli attacchi di panico, nonché sedie a sdraio per riposare in attesa del definitivo deflusso delle auto. Non rinunciate all’emozione di questa indimenticabile e gratuita esperienza che potrete raccontare a figlie e nipoti commentando, con compiaciuto orrore, “quella volta c’ero anch’io!”. Vi aspettiamo!».
Da anni, i residenti del quartiere San Siro hanno un fronte aperto contro i concerti estivi. Fino a far perdere le staffe all’ex assessore agli eventi del Comune, Giovanni Terzi. Era fine maggio del 2010, e dopo l’ennesima protesta la pazienza di Terzi si era esaurita. «Ce l’abbiamo messa tutta per mitigare il disturbo, abbiamo provato a vedere se si calmavano facendo solo due concerti e un’opera lirica. Ma le lettere di protesta sono arrivate lo stesso, quindi che vadano a quel paese», aveva detto al termine della presentazione del Milano Jazzin’ Festival.
E la questione dei decibel era finita anche davanti ai giudici, propprio dopo un esposto dei comitati. A farne le spese era stato l’organizzatore dello show di Bruce Springsteen.

Il boss, a Milano, aveva sforato l’orario di chiusura di 22 minuti. Morale, una denuncia penale a carico del promoter, finita poi con un’assoluzione. Perfino gli U2, davanti al rischio di grane legali, avevano deciso di scansare il Meazza e di suonare allo stadio di Torino.

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