Cronache

«Caro presidente, ecco perché abbiamo annullato la scheda»

Signor Presidente, mai e poi mai avremmo pensato un giorno di lavorare per consegnare la nostra Italia a questa sinistra. Purtroppo è avvenuto ma è stato proprio lei con il suo discorso presso il Congresso americano che ci ha fatto decidere, in queste votazioni, di annullare la scheda.
Come ha potuto signor Presidente rinnegare e mortificare le migliaia dei nostri morti della Seconda Guerra Mondiale in mondovisione?
Quelli erano degli italiani come lei che nella loro coerenza hanno lottato e sacrificato la loro vita per un unico scopo: non consegnare l’Italia ne agli americani ne ai russi. A torto, a ragione poco importa oggi, ma erano degli italiani perciò perchè offenderli ancora? Quel discorso, poco opportuno, non solo le ha fatto perdere i nostri voti (in caso contrario non saremmo andati a votare come già da dieci anni) ma anche quelli degli italiani all’estero che da sempre non sono mai stati di sinistra.
Chi siamo noi? Gli unici eredi rimasti delle idee del Duce, quelli che mai hanno rinnegato ma loro storia, quelli che mai hanno seguito l’iter ipocrita di Alleanza Nazionale, di Rauti, di Romagnoli e della Mussolini. Siamo piccoli gruppi sparsi per l’Italia e già da un anno riuniti in confederazione.
Forse se lei ci avesse dato più ascolto e un po’ più di considerazione oggi non avrebbe di certo dovuto subire questa sconfitta.
I comunisti, anche se noi ci consideriamo di sinistra, da sempre sono i nostri peggiori nemici ed è da sessant’anni che aspettiamo, con ansia, di pareggiare i conti con loro.

Questi, per esistere dopo la guerra, hanno depredato e fatto proprie tutte le conquiste e le idee sociali del Fascismo: senza quelle sarebbero scomparsi dall’Italia già prima della caduta del muro di Berlino.
Dea Buccilli

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