Carissimo Direttore, anche questanno il Genoa, dopo una partenza lusinghiera viene colpito dalla solita abulia e, invece di salire in classifica, punta in basso. Evidenziando antiche tare che, regolarmente, affiorano. Per prima cosa, di tanto in tanto, magari dopo aver vinto con rivali di classe, viene colto da spirito misericordioso e si fa in quattro per dare lobolo dei tre punti a squadre bisognose e pericolanti. È successo con la Fiorentina, quando in una partita da vincere, i nostri filantropi rossoblu, hanno fatto di tutto per perdere, salvando, per una sola partita il posto allallenatore, regolarmente licenziato la domenica dopo. Questa partita però ha messo in chiaro una cosa: chi rimpiangeva lacquisto di Gilardino, visto come gioca, si può mettere lanimo in pace. Contro il Novara: squadra da serie N, capitata per caso in serie A, si giocò una partita penosa. Stavamo per regalare un punto prezioso quando un tiraccio da lontano di Veloso imbroccò langolo. Ceri in chiesa per grazia ricevuta. Col Bari, in Coppa Italia, il presuntuoso Mister, volle schierare una squadra incompleta con sostituti che non erano dei «pivelli», ma riserve di lusso. Ma, per passare il turno ci vollero i tempi supplementari e lingresso dei migliori titolari. Una pagina non certo gloriosa.
Il Genoa non ha un gioco di squadra, parte con giocatori che avanzano passandosi la palla, ma entrato nel mezzo campo nemico, preferisce lanciare in avanti. «Palla avanti e pedalare», un vecchio detto; la palla corre verso la porta senza alcun indirizzo preciso. Bisogna sottolineare, a questo punto, che là davanti di maglie rossoblù cè solo quella di Palacio. Come si fa ad avere presunzione di segnare senza nessuno con tendenza «allo sfondamento»? Palacio non è una punta da sfondamento, è un prezioso dribblatore, fa cross e può anche tirare, ma da anni viene accompagnato da «mezze figure» che ben poco gli sono di sostegno. Anche ora, sono stati provati, sia Jankovic sia Pratto sia (ahimè) Caracciolo. Invano. Al Genoa si comprano solo attaccanti, paragonabili alle rimanenze di un magazzino.
I soliti, cordiali saluti.
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