da Milano
LInter ci ha ripensato. Troppi mugugni di sottofondo e forse un certo malessere con vista Champions. Ieri mattina Milly Moratti, la moglie del presidente, lo ha raccontato in modo informale e ieri pomeriggio la società ha dato lannuncio ufficiale: cambia la data della festa, non più il 22 maggio, giorno prima della finale di Atene, con tanto di Milan in bella vista su giornali e tv. Tutto rinviato al 27 maggio, la domenica di Inter-Torino, ultima di campionato con premiazione del presidente di Lega ai vincitori dello scudetto. E subito dopo levento con artisti sul palco, prezzo del biglietto tutto compreso per partita e festa. Dovrebbe rientrare nella fascia B, prevista per questi incontri: da 16 a 140 euro, un bel taglio rispetto a quelli ideati dallorganizzazione Rcs, che ora darà solo un supporto. La «notte stellare», infatti, è diventata «pomeriggio stellare» ed è passata nella mani dellInter, seguendo lidea iniziale di Moratti che avrebbe gradito qualcosa di più informale e più vicino ai tifosi. I mugugni sono serviti, le proteste pure, forsanche la lettera di Ignazio La Russa, capotifoso nerazzurro che aveva pregato il presidente di rivedere gli esagerati prezzi. Moratti ha accettato linvito e provveduto, La Russa si è complimentato, il mondo interista si è rasserenato, lalto costo della festa sarà supportato (e in parte sopportato) dalla società: voce di popolo parlava di 2 milioni di euro. Magari gli artisti tifosi potevano permettersi uno sconto sugli ingaggi. Lo si chiede sempre ai giocatori...
Ma cè unaltra notte che ha prodotto malessere: la notte stellare del Milan, quella contro il Manchester e quella che sarà ad Atene. Tutti pronti a dire che nooo.. non è vero. Ma tutti a rovistare nel sacchetto degli amuleti. E magari nel passato. Valga, ad esempio, il siparietto andato in scena ieri fra Galliani e Moratti, prima del consiglio federale. Lamento del dirigente milanista: «Siamo allottava finale, in altri paesi il Milan sarebbe molto più celebrato. Ci sono squadre che non arrivano in Champions da un secolo». E Moratti non ha gradito. Con fare sornione si è avvicinato a Galliani, gli ha dato un pizzicotto e chiesto: «Ti riferisci allInter?». Galliani è stato pronto e luciferino. «Figurati se faccio battute su di voi! Non andate in finale da 40 o 50 anni».
Per il vero Moratti aveva allattivo una battuta precedente: «Il Milan ha fatto un buon torneo, la finale è meritata, anche se avrebbe avuto qualche difficoltà a partecipare a questa edizione. Senza allusioni». Alludeva, alludeva. Così come Vieira, che ieri ha ripetuto una frase ad alto sgradimento: «In campo il Milan ha dimostrato di essere forte, ma ancora non capisco come mai sia in Champions dopo quello che è successo». Inutile, è guerra continua. Nonostante le benedizione di Crespo, ex di quella finale con il Liverpool.
Caro prezzi e incubo Coppa: Moratti sposta la festa
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