(...) risposte molto interessanti, che hanno riconosciuto, almeno parzialmente, le nostre ragioni. Penso al presidente della Regione Claudio Burlando, al segretario regionale del Pd Lorenzo Basso, al presidente della Fondazione per la cultura Luca Borzani, allassessore comunale alla Sicurezza Francesco Scidone, ad altri ancora. Tutta gente orgogliosamente di sinistra che, però, nelloccasione, di fronte alle nostre fondate obiezioni, ha dato anche risposte serie. Che poi era quello che mi interessava: sentire persone di sinistra fare autocritica sui crimini del comunismo, sulle foibe, sulla gestione dellordine pubblico, sul fatto che i veri deboli sono anziani e bambini taglieggiati dai nomadi e non i nomadi stessi, è stata una boccata daria civile.
Soprattutto in un panorama del centrodestra nazionale e nostrano dove ci sono personaggi, da Fini in giù, che fanno a gara per rincorrere la sinistra e che hanno una straordinaria caratteristica: quella di non piacere a chi dovrebbe votarli e di piacere a chi non li vota.
A lei, quindi, caro Repetto, chiedo di mandare il pensione il suo gemello ultrà e di tornare ad essere un moderato di un tempo. Come fa un uomo di provenienza democristiana (non comunista!) a non dire una parola chiara sulle foibe, coprendo politicamente la scelta sbagliata di un assessore comunista? Come fa un uomo di provenienza democristiana (non comunista!) a mettersi alla guida del ricordo del 30 giugno 1960, quando i moti di piazza impedirono il congresso di un partito come il Movimento sociale che poteva piacere o non piacere, ma aveva un consenso popolare ed era rappresentato in Parlamento? Come fa un uomo di provenienza democristiana (non comunista!) a vedere il suo vicepresidente di Rifondazione mettere nero su bianco il suo appoggio a una manifestazione che viene presentata da un sacerdote (da un sacerdote!) con le seguenti parole che cito dallagenzia Ansa: «In Italia serve una rivoluzione (...) e la auspico sotto tutti i punti di vista e se necessario, in casi estremi, anche ricorrendo alla forza».
Insomma, caro presidente Repetto, ci piacerebbe che lei tornasse lei. E, soprattutto, che capisse che chi guida unistituzione è il rappresentante di tutti, anche di chi non lha votato o non lo voterebbe oggi.
Con (un po meno del)la stima di sempre, suo
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.