Sabato scorso, circa 150 persone si sono messe la sveglia per essere presenti, alle 10, al Municipio della Valpolcevera, da cui Michele Scandroglio ed io abbiamo cominciato la nostra serie di incontri nei quartieri genovesi. Di questa «carica dei centocinquanta», alcuni erano eletti o dirigenti del Pdl: Michele ed io, quattro consiglieri comunali (Balleari, Basso, Campora e Cecconi), tutti i consiglieri municipali della zona (Amato, Bevilacqua, Bovo, Casabella, Falanga, Olimpio), alcuni consiglieri degli altri Municipi e vari membri del Coordinamento cittadino. Una ventina dei presenti, insomma, era riferibile alla «macchina» del partito. Ma la stragrande maggioranza di loro era rappresentata da volti assolutamente nuovi, non necessariamente elettori del Pdl, che - avendo visto i manifesti per le strade - hanno voluto esserci per conoscerci, sentire quello che avevamo da dire e segnalarci le necessità del quartiere. Chi non ha potuto essere presente, ha visto in tv le immagini dell'incontro o ne ha letto il resoconto sulle pagine del Giornale o del Corriere Mercantile, ed ha avuto comunque modo di farci pervenire le proprie istanze (già alle 7.41 di domenica ho ricevuto una e-mail di un abitante di San Biagio preoccupato per l'apertura del mercato ortofrutticolo a Bolzaneto).
Gli abitanti della Valpolcevera, quindi, hanno risposto molto positivamente alla nostra chiamata: ci hanno fatto capire di avere davvero voglia di essere ascoltati. Vivono in un quartiere dove da sempre il predominio della sinistra è forte, al quale però le giunte rosse che si sono susseguite negli anni hanno sempre rivolto poca attenzione. Per questo, quando ci hanno visti arrivare, sono accorsi con entusiasmo. L'incontro con i cittadini della Valpolcevera è stata un'occasione molto interessante, che ci ha posto a confronto con gente nuova e, soprattutto, ci ha fatto capire che, per avere la loro fiducia, dobbiamo stare al loro fianco. Perché le interviste sui giornali sono utili, certo, così come le comparsate e gli spot in tv, i manifesti elettorali e i volantini. Ma una stretta di mano, come dice un noto spot, «non ha prezzo».
Ascoltare un parlamentare in viva voce, potergli parlare a tu per tu è certamente diverso che vederlo appiattito su un poster ai bordi della strada. E lo stesso vale per gli eletti ad ogni livello, dai Consiglieri municipali, comunali, provinciali, regionali, fino al Presidente della Regione.
Per questo, dalle colonne del Giornale, lancio un invito a Sandro Biasotti: vieni con noi in tutte le delegazioni genovesi, stringi la mano e guarda negli occhi, da pupilla a pupilla, senza schermi di mezzo, chi vive ogni giorno la periferia, chi ne conosce i problemi e chi vuole risolverli. Ti apprezzeranno e, soprattutto, ti daranno l'occasione di imparare molte cose che non conosci.
Michele Scandroglio ed io abbiamo voluto organizzare questi incontri con la cittadinanza (dopo la Valpolcevera, la prossima tappa sarà in Valbisagno) per far arrivare la voce del Pdl anche là dove ha, tradizionalmente, meno seguito. La campagna «porta a porta» è la più stimolante e la più efficace: ce l'ha insegnato il ministro Scajola, che di elezioni ne ha vinte tante. Già oggi Sandro Biasotti gira la Liguria in lungo e in largo, in poche settimane ha visitato decine di Comuni, alcuni dei quali sperduti nell'entroterra.
* deputato del Pdl