Carri, chiacchiere e frittelle In migliaia alla festa per salutare il Carnevale

Migliaia di persone per strada. Fra piogge di coriandoli, stelle filanti e spruzzi colorati. Arlecchini, Pulcinella e Pantaloni. Ma anche più «moderni» Zorro, cow boy e robot. Accompagnati da simpatiche fatine. Si è concluso nel segno dell’allegria e della confusione il Carnevale Ambrosiano. Che, come da tradizione, ha coinvolto grandi e piccini. Milanesi e turisti. Tutti insieme ad affollare le vie del centro dove i festeggiamenti, nel segno del genio di Leonardo, sono culminati nella grande sfilata dei carri allegorici.
La partenza, alle 15 in punto, dai giardini di via Palestro. Ad aprire il corteo una carrozza bianca trainata da due cavalli bianchi anche loro, con a bordo «el Meneghin e Cecca», personaggi storici del Carnevale milanese. Dietro sbandieratori, giocolieri, draghi sui trampoli, musicisti in maschera e una trentina di carri allegorici. Alcuni nuovi di zecca, altri più antichi, anzi veri e propri oggetti di antiquariato. La più applaudita è stata, però, una misteriosa Dark lady sui trampoli intenta a domare i suoi mostri.
Fra i carri allegorici hanno sfilato anche quelli realizzati dalla Fondazione oratori milanesi. Oltre 700 ragazzi sono stati coinvolti nella realizzazione dei mezzi, tutti ispirati al mondo dei giocattoli: da quelli più antichi a quelli moderni, dominati dall’elettronica. A chiudere il corteo una grossa ruota, originale palcoscenico ambulante per le esibizioni di due acrobati. Tutto intorno migliaia di persone in maschera, «armate» di coriandoli, spray colorati, palloncini, chiacchiere e frittelle. Che hanno seguito la sfilata fino alla conclusione, intorno alle 16, in piazza Duomo. Qui, vicino al sagrato, un grande maxi schermo - il più imponente al mondo grazie ai suoi 487 metri quadrati - ha trasmesso in diretta ogni attimo della sfilata.
Ma il Carnevale ha coinvolto anche altre zone della città. Corso Garibaldi, per esempio, dove è andata in scena la festa carioca, realizzata in collaborazione con l’Istituto Brasile-Italia. Ritmo dominante, ovviamente, la samba. Ma ballerine e ballerini si sono esibiti anche a suon di batucada, afoxè e reggae.
All’Idroscalo, invece, la Provincia ha organizzato lo stock sport in maschera, ovvero esibizioni, in stile carnevalesco, dell’antica disciplina sul ghiaccio diffusa soprattutto in Alto Adige.

Nei dintorni di Milano, a Cologno Monzese per la precisione, una festa speciale. I buddisti hanno, infatti, celebrato la festa del Capodanno Tibetano. Al posto di coriandoli e danze, più tranquilli inni e preghiere per un anno di pace.

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