Carta d’identità elettronica, ricorso al Tar

Nel duemila non c’erano dubbi. Il ministero assicurava che, nel giro di tre anni, la tesserina plastificata avrebbe mandato definitivamente in pensione l’«edizione» cartacea. Ma ancora oggi la carta d’identità elettronica è quasi un mistero, anche a Milano - che nel dicembre 2005 fu tra le prime città ad avviare la sperimentazione - la tengono nel portafogli solo 8.974 cittadini che possono vantarsi di avere in tasca un pezzo quasi da collezione. Eppure: lo scorso marzo con un decreto ministeriale - pubblicato sul gazzettino ufficiale ad aprile - il governo ha deciso di alzare il costo per il rilascio della carta elettronica a carico dei cittadini che ne facessero richiesta. Da 5,42 euro il prezzo per avere un documento sicuramente meno ingombrante è salita a venti euro, a cui sono da aggiungere 5,42 euro di spese di segreteria. Ma il Comune si ribella: ieri la giunta ha approvato la delibera per fare ricorso al Tar del Lazio contro il decreto. «Il ricorso è doveroso e fondato», spiega l’assessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri, che si schiera dalla parte dei milanesi.
Secondo il decreto infatti, ricapitola l’assessore, i venti euro che il cittadino dovrebbe versare di tasca propria «sono indicati come il corrispettivo per la fornitura delle macchine erogatrici e per la loro manutenzione. Macchine che in realtà, a Milano, non sono mai state fornite. Il Comune ad oggi ne ha a disposizione soltanto due consegnate due anni fa quando cominciò la sperimentazione. Ma per la messa a regime del servizio sarebbero necessarie quaranta macchine». Ragione che spiega anche la lentezza nella consegna dei documenti: il Comune fornisce il servizio su prenotazione, ma con due erogatrici è in grado di produrre solo venticinque documenti al giorno.
Pillitteri fa presente che anche per quanto riguarda la manutenzione «il Comune ha dovuto provvedere in modo autonomo. sarebbe dunque iniquo obbligare il cittadino a sostenere il costo per una prestazione che di fatto non è mai stata erogata». Milano dunque fino a che il tar non farà chiarezza intende continuare a distribuire le carte al vecchio costo di 5,42 euro (il servizio si può prenotare telefonando al numero 02.88459999 dalle ore 8.30 alle 12.45 e dalle 14.15 alle 15.30). L’erogazione delle carte aveva subito uno stop nel maggio del 2006, quando sembrava che le carte dovessero costare 35 euro, ma il decreto allora non fu attuato e il Comune - con la nuova amministrazione - riprese a stampare le carte al costo di 5,42 euro.

Ora il rischio del rincaro, contro cui Milano decide di fare ricorso. E Pillitteri fa presente che «il decreto può essere impugnato anche perché non è stato assunto dall’ordine competente: non doveva essere ministeriale ma della presidenza del consiglio».

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