Dalla carta al piombo

1972
La proprietà del «Corriere della sera» rappresentata da Giulia Maria Crespi sposta a sinistra la linea politica del quotidiano. L’allora direttore Giovanni Spadolini viene bruscamente licenziato pur non essendo in scadenza di contratto. È la prima volta dal 1925, quando la famiglia Crespi era diventata proprietaria del quotidiano, che un direttore viene costretto a lasciare l’incarico. Al suo posto, la proprietà decide di affidare il quotidiano a Piero Ottone, che entra in carica il 15 marzo 1972.

1973
Montanelli con una nutrita pattuglia di redattori lascia il «Corriere della sera». Tra le molte “firme” che lo seguono: Enzo Bettiza, Egisto Corradi, Mario Cervi, Gian Galeazzo Vergani, Paolo Granzotto, Egidio Sterpa. Uno scippo così clamoroso che si disse che il «Corriere» aveva perso i suoi «gioielli di famiglia».

25 giugno 1974
«Il Giornale nuovo» diretto da Indro Montanelli arriva in edicola con 230mila copie che vanno rapidamente esaurite. Anche finito l’effetto novità le tirature e l’interesse del pubblico restano alti consentendo al «Giornale» di diventare un punto di riferimento per moltissimi lettori moderati che non avevano gradito la svolta del «Corriere».



2 giugno 1977
Indro Montanelli è vittima di un attentato delle Brigate rosse: un commando gli spara quattro colpi colpendolo alle gambe mentre si sta recando al «Giornale». Secondo la rivendicazione dei terroristi, perché «schiavo delle multinazionali». Il «Corriere» gli dedica un articolo omettendo il suo nome nel titolo: «Milano... gambizzato un giornalista».

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