La carta stampata? Aspettate a buttarla

Ma guarda un po’. Sono anni che ci sentiamo ripetere che la carta stampata è alla frutta, che tv radio internet telefonini eccetera l’hanno stroncata, che i nostri figli avranno con i giornali lo stesso rapporto che noi oggi abbiamo con il calamaio, il magnetofono e il marconigramma. Uno stimatissimo docente americano di mezzi di comunicazione ha già fissato la data dei funerali: nel 2043, ha detto, uscirà l’ultima copia su carta del New York Times.
Poi però escono i dati della Wan (World association of newspaper, l’associazione mondiali dei giornali) e scopriamo che la realtà forse è un po’ diversa. L’anno scorso, ci dicono questi dati, la circolazione globale dei giornali tradizionali, cioè di carta, è cresciuta del 2,6 per cento. Ogni giorno, sul globo terracqueo, 532 milioni di ostinati tradizionalisti vanno in edicola e comprano un quotidiano. Un anno fortunato, il 2007? Non pare si tratti di un’eccezione. Lo studio ci informa pure che negli ultimi cinque anni la circolazione complessiva è cresciuta del 9,4 per cento.
E non è tutto. Se contiamo anche le copie diffuse gratuitamente - la cosiddetta free press - il dato sui quotidiani diffusi sale, nel 2007, a 573 milioni al giorno, con un incremento del 3,65 per cento sull’anno precedente. È vero che ben 107 milioni di copie vengono vendute nella sola Cina, un Paese in buona parte ancora tecnologicamente arretrato. Ma, per dire, nell’ultra-avanzato Giappone si vendono 68 milioni di copie al giorno. Incredibile, vero? Come quest’altro dato: il 40 per cento delle inserzioni pubblicitarie finisce ancora sui vecchi e tanto bistrattati giornali di carta.
Personalmente non sono stupito da questi dati. Anzi, sono convinto che la carta stampata sopravviverà ben oltre il 2043, per lo stesso motivo per cui i bicchieri di carta non hanno soppiantato quelli di vetro, le biro non hanno ucciso le matite, le motociclette le biciclette, le automobili i treni, gli aerei le navi e così via. Ognuno ha un proprio ruolo. Per stare al campo dell’informazione: se fosse vera la teoria secondo la quale il mezzo nuovo distrugge sempre quello vecchio, la televisione avrebbe dovuto spazzare via la radio. E invece. Sapete quanti ascoltatori ha oggi in Italia la radio? Quaranta milioni al giorno. Ma sì: quaranta milioni su una popolazione di neanche sessanta.

E gli e-book, non dovevano far sparire il caro, vecchio libro?
Scommetto quindi sulla lunga vita della carta stampata. Senza paura di fare figuracce. Anche perché - avessi torto - nel 2043 sarò in pensione da un pezzo, o più probabilmente all’altro mondo.

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