Milano - A nove mesi dal suo inizio, l'inchiesta su Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora per induzione alla prostituzione è arrivata al passaggio finale. E per la consigliera regionale, per il direttore del Tg4 e per l'(ex) agente dei divi la Procura milanese avvia le procedure destinati a portarli sul banco degli imputati, accusati di avere reclutato e gestito le ragazze che - secondo la teoria dei pm - erano destinate a incontri sessuali con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'inchiesta si chiude senza che nessuno dei tre indagati sia stato interrogato. Saranno loro, da oggi, se lo riterranno, a poter chiedere di venire in Procura a spiegare le loro ragioni, o a dimostrare con altre prove la loro estraneità alle accuse. I fatti contestati a Fede, Mora e Minetti vanno dall’inizio del 2009 al gennaio del 2011 per l’accusa di favoreggiamento e induzione alla prostituzione di 33 ragazze e, per quanto riguarda la prostituzione minorile, cioè Ruby, dal settembre 2009 al maggio 2010. La data di inizio corrisponde al concorso di bellezza "Una ragazza per il cinema" in cui Ruby aveva conosciuto il giornalista Emilio Fede. È quindi ipotizzabile che sia proprio a Fede che sia contestato il reato a partire da questa data.
Il bunga bunga Serate in "tre fasi": prima la cena, poi il bunga bunga e infine la "scelta, da parte di Silvio Berlusconi, di una o più ragazze con cui intrattenersi per la notte in rapporti intimi" dietro compenso. È quello che sarebbe successo ad Arcore, secondo quanto si legge nell’avviso di conclusione indagini notificato a Fede, Minetti e Mora. I pm, in particolare, descrivono il bunga bunga come "mascheramenti, spogliarelli e balletti erotici" con le ragazze che si toccavano "reciprocamente, ovvero toccando e facendosi toccare nelle parti intime da Berlusconi".
Ruby ad Arcore 13 volte Karima El Mahroug ha compiuto "atti sessuali con Berlusconi, dietro pagamento di corrispettivo in denaro e altre utilità 13 volte". È quanto emerge nell’avviso di conclusione delle indagini. Secondo la procura tutti gli incontri sono avvenuti ad Arcore "nelle date del 14 febbraio, 20 febbraio, 21 febbraio, 27 febbraio, 28 febbraio, 9 marzo, 4 aprile, 5 aprile, 24 aprile, 25 aprile, 26 aprile, 1 e 2 maggio 2010".
Chiusura delle indagini L'avviso di chiusura delle indagini è partito questa mattina, secondo quanto reso noto dal procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. Insieme all'avviso, la pubblica accusa mette a disposizione degli indagati l'imponente massa di materiale raccolta durante l'indagine. Si tratta, prevalentemente, di materiale già noto, in quanto allegato anche alla richiesta di giudizio immediato depositata a carico di Silvio Berlusconi per i reati di concussione e prostituzione minorile.
Il ruolo di Fede Emilio Fede "si adoperava, anche congiuntamente" con Lele Mora "per l'individuazione delle giovani donne disposte a prostituirsi nella residenza di Arcore" scrivono i pm di Milano. Il direttore dle Tg4 si informava "personalmente sulle caratteristiche fisiche delle ragazze disponibili e, in taluni casi, valutando di persona, preventivamente, la rispondenza dei requisiti estetici".
Il ruolo della Minetti "Nicole Minetti intermediava la sistematica erogazione di corrispettivi per l’attività di prostituzione svolta previo assenso di Berlusconi per il tramite del suo fiduciario Giuseppe Spinelli, organizzava in alcune occasioni l’accompagnamento da Milano ad Arcore di alcune partecipanti alle serate mettendo a disposizione le proprie autovetture" scrivono ancora i pm di Milano nel provvedimento di chiusura delle indagini per favoreggiamento e induzione della prostituzione anche minorile ricordando che la consigliera regionale si occupava anche della concessione in comodato d’uso alle ragazze delle abitazioni in via Olgettina, 65.
Il ruolo di Mora Lele Mora sceglieva le prostitute per il premier anche tra quelle "legate per motivi professionali alla sua agenzia". Secondo i magistrati, Mora "individuava e selezionava, anche congiuntamente con Fede, giovani donne disposte a prostituirsi nella residenza di Berlusconi, individuandole anche tra le ragazze legate per motivi professionali alla sua agenzia operante nel mondo dello spettacolo.
Organizzava inoltre, in alcune occasioni, l’accompagnamento da Milano ad Arcore di alcune delle partecipanti alle serate, mettendo a disposizione le proprie auto". Secondo la procura, il tutto "inducendo e favorendo l’attività di prostituzione" di sette ragazze. Le scelte processuali Da questo momento, i tre indagati si trovano anche a dover affrontare il nodo delle scelte processuali. Affrontare un dibattimento pubblico, ad alto tasso di esposizione mediatica? O battere la strada, al riparo dei riflettori, dei cosiddetti riti alternativi? "Non ho alcuna intenzione di patteggiare", ha fatto sapere nei giorni scorsi Emilio Fede, e sulla stessa posizione, anche se con minore nettezza, sembra attestata Daria Pesce, legale di fiducia di Nicole Minetti. Resterebbe però aperta la possibilità di chiedere il rito abbreviato: nessuna ammissione di colpevolezza, soltanto la richiesta di essere giudicati sulla base delle prove già raccolte. E - dettaglio non irrilevante - a porte chiuse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.