nostro inviato a Como
«Qualcuno ha evocato abbagli e sparso veleni». Un attacco duro e inaspettato, quello che il pm Massimo Astori, nella sua requisitoria, ha lanciato in aula puntando il dito contro chi, con «la promessa di una campagna stampa innocentista - dice - ha spinto Olindo e Rosa a ritrattare le confessioni durante ludienza preliminare» dellottobre 2007. Accuse pesanti, queste, che il magistrato ha motivato definendo «calunniose» alcune ricostruzioni giornalistiche che nei mesi scorsi avevano fatto emergere dubbi sulla colpevolezza dei presunti autori della strage.
Le confessioni. «Non è vero che Rosa ha ascoltato la confessione del marito», ha detto il magistrato a proposito dei dettagli della strage raccontati dai due imputati mentre, ha detto testualmente il pm, «sul tavolo cerano le foto del massacro». Ma nel verbale dellinterrogatorio n° 2 di Rosa del 10 gennaio 2007, a pagina 3 si legge: «Si dà atto che (siamo allinizio della confessione, ndr) viene data lettura delle dichiarazioni rese dal marito in merito ai fatti». E che a pagina 5 si legga ancora: «Si dà atto che (...) il pm Nalesso dà lettura integrale allindagata delle prime dichiarazioni rese dal marito». E che ancora, qualche frase dopo, il verbale reciti: «Si dà atto che (...) il dottor Nalesso dà lettura allindagata delle successive e ultime dichiarazioni del marito».
Niente macchie. Nellappartamento di Olindo e Rosa i Ris di Parma, periti della Procura, non hanno trovato tracce di sangue delle vittime, né sugli abiti indossati dopo la mattanza, né dentro gli scarichi di lavandino o lavatrice. Circostanza difficile da spiegare, visti i tempi ristrettissimi nei quali i due si sarebbero cambiati dabito per poi fuggire senza essere visti.
La morte dellultima vittima. Valeria Cherubini, moglie del supertestimone Mario Frigerio, secondo il Pm sarebbe stata colpita a morte sulle scale del pianerottolo di casa Castagna, poi avrebbe fatto due rampe di scale nonostante 42 colpi tra coltellate al corpo e al capo (cinque delle quali inferte consecutivamente). «Non cè stato alcun inseguimento, la Cherubini è morta a casa sua solo per una serie di concause, il dissanguamento e lasfissia per il fumo che ha respirato lungo il tragitto». La difesa sostiene invece che la donna, ancora viva allarrivo dei soccorritori, venne uccisa a casa sua.
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