Casa Plebiscito per Buontempo l’«anti-Corviale»

Palazzi di 5 piani al massimo, a misura d’uomo, con spazi verdi e servizi, da sostituire al «Serpentone», l’edificio di case popolari lungo un chilometro, a Corviale, periferia sud-ovest di Roma, che da molti viene considerato un «mostro urbanistico». Ripescando un vecchio progetto di demolizione e ricostruzione rimasto nei cassetti degli uffici dell’assessorato alla Casa, che poi si è arenato. Questa l’idea a cui pensa il neo assessore regionale alla Casa Teodoro Buontempo. Il presidente de La Destra già in occasione della prima riunione della giunta guidata da Renata Polverini aveva dichiarato che «il grande sogno è abbattere Corviale, simbolo dell’oppressione». Ma l’idea non era piaciuta ad Antonio Cicchetti, ex An come Buontempo, neo assessore all’istruzione e alla Cultura. «Rivedrò - ha annunciato ieri Buontempo - alcuni studi già fatti dalla Regione che prevedevano l’abbattimento del Corviale ma che poi non sono andati in porto. Ho già dato disposizione agli uffici dell’assessorato della Casa di ritrovare questi studi di cui si erano considerati anche i costi e la formula per sostenerli. Se il mio assessorato avesse una competenza specifica in questo settore riprenderò il progetto, chiamerò i tecnici della Regione per portarlo all’attenzione del presidente e al confronto della giunta in modo da presentarlo non in tempi biblici». Il deputato del Pdl Marco Marsilio ricorda che «il progetto dell’abbattimento di Corviale è un cavallo di battaglia della vecchia An, utilizzato anche nelle campagne elettorali 2006 e 2008 da Alemanno». Un progetto a cui la Polverini, spiega, «si è mostrata molto interessata». Marsilio sottolinea che l’idea è sostituire il Serpentone «utilizzando i lotti liberi, che si trovano nel piano di zona, e costruendo su di essi nuovi fabbricati seguendo un progetto alternativo. A mano a mano che vengono realizzate le nuove case vengono trasferiti gli abitanti. Nessuna deportazione quindi, nessun albergo, per passare da un palazzone al modello della città giardino».

Da parte sua Buontempo ha spiegato che «la questione sociale è prioritaria, non farei mai niente per creare disagio ai cittadini. Corviale non è solo un brutto palazzo ma il simbolo dell’edificazione fatta a dimensione speculativa e non umana».

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