«Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce». Una massima che lassessore comunale ai Lavori pubblici Bruno Simini, reduce da una commissione Infrastrutture dove i consiglieri di opposizione gli hanno chiesto conto di sette opere bloccate da tempo, non esita a risfoderare. Forte di numeri che la rendono piuttosto appropriata: Milano può contare quotidianamente su una «foresta» di 500 cantieri aperti, per un investimenti pari a 1,1 miliardi di euro. Parcheggi, scuole, musei che «crescono» o migliorano. Su 570 edifici scolastici ad esempio - asili, elementari, primarie o secondarie - sono in corso interventi di vario tipo, dalla manutenzione ordinaria alla ristrutturazione totale, in 355 strutture, quasi due su tre. «Eppure - afferma Simini - si tirano fuori, a fatica, quei 7 casi in cui i cantieri sono bloccati, ma anche lì finalmente i problemi sono risolti».
Sono già ripartiti a inizio marzo, ad esempio, i lavori alla scuola media di via Mondolfo. «Il progetto era stato approvato già a fine 2005 ma abbiamo richiesto unintegrazione che ha fermato le ruspe - spiega lassessore -. Dalla scorsa estate abbiamo accelerato la procedura per cui ad ottobre abbiamo dato il via libera al progetto esecutivo e da qualche settimana sono ripresi i lavori». Riaperti pochi giorni fa invece i cantieri per la materna di via Sordello, in zona Rogoredo, dove sta nascendo il quartiere Santa Giulia. Era stato chiusa 2 anni fa per la ristrutturazione in cofinanziamento, «il progetto era pronto ma avevamo difficoltà a mettere insieme i contributi di pubblico e privato». Caso anomalo alla scuola media di via Pepe: i lavori per il restyling erano appaltati già dal 2006 ma «il settore competente ha impiegato fin troppo tempo per trovare unaltra sede al custode. Ma a breve arriveranno le ruspe». Partirà entro fine anno la ricostruzione dellasilo di via Brivio, bruciato da un incendio due anni fa: «Abbiamo già messo i soldi in bilancio, entro un mese avremo il progetto definitivo e poi bisognerà solo attendere i tempi della gara dappalto», assicura Simini. Buone notizie per il tratto di strada Paullese che dovrebbe unire via Varsavia e Toffetti: nel 2005 sono stati destinati allopera 37 milioni ma «ci siamo trovati di fronte ad un esproprio molto faticoso.Dopo mesi di trattativa serrata tra Comune e privati siamo arrivati ad una soluzione».
E finalmente è stata sciolta la vicenda della casa di riposo di via Pindaro, iniziata nel 99 e bloccata da 4 anni durante i quali è diventata un «ricovero» di disperati, invece che Rsa. «Abbiamo sciolto il contratto con la società per gravi inadempienze, sia per la qualità dei lavori che per la sicurezza - spiega Simini -. Si è aperto un contenzioso ma lo scorso 7 marzo abbiamo approvato il nuovo progetto ed è partita la gara. A settembre riprenderanno i lavori».
Casa di riposo bloccata: da settembre le ruspe tornano in via Pindaro
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