Casa di tolleranza «made in China»

Aveva violato il provvedimento d’espulsione dal territorio dello Stato impartitole dalle autorità italiane per «mettere su» una vera casa di appuntamenti. Per questo motivo i Carabinieri della Stazione «Roma San Basilio» hanno arrestato ieri una prostituta cinese di 45 anni che in via Vanni Biringucci, nella zona di Ponte Mammolo, aveva trasformato l’appartamento in cui viveva in un’alcova.
Singolare il ritrovamento fatto dai militari durante la perquisizione dell’immobile: in cucina, all’interno del frigorifero, l’asiatica aveva sistemato alcune bottiglie per il latte al cui interno erano custoditi 107 profilattici di ogni tipo. Nel corso dell’operazione sono stati ritrovati e sequestrati anche 2000 euro circa, ritenuti provento dell’attività illecita.

A finire nei guai anche una coppia di romani, lui di 45 anni, lei di 43, rei di aver ceduto in locazione, a titolo oneroso, l’appartamento in questione ad una clandestina, motivo per cui sono stati denunciati a piede libero ai sensi delle nuove norme previste dal «pacchetto sicurezza».
I carabinieri, dopo aver apposto i sigilli all’immobile, hanno accompagnato la cinese nelle camere di sicurezza, dove rimarrà in attesa del rito direttissimo.

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