La cascina Monluè, la guerra ai decibel fa saltare i concerti estivi

Per la prima volta dopo 15 anni cascina Monluè, 500 concerti all’attivo e 200mila presenze in media, è rimasta muta, ovvero non può ospitare eventi musicali. Il motivo? La nuova disciplina di rispetto dei limiti acustici che da due anni garantisce una deroga ai limiti di soli dieci giorni non continuativi. Una condizione che impedisce all’Arci, anche per motivi economici («non rientriamo con le spese»), di organizzare la tradizionale rassegna musicale che allieta l’estate milanese per circa 40 giorni. «Sono tantissimi i messaggi che abbiamo ricevuto dai cittadini - racconta Patti - che esprimono il loro dispiacere perché quest’anno non ci saranno i concerti. Con l’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, organizzeremo la due giorni concentrata de “la notte di San Lorenzo“ al teatro degli Arcimboldi. E’ la città che lo chiede». Intanto l’Arci si dà da fare e ieri ha presentato a Palazzo Marino un progetto per l’insonorizzazione dell’area intorno alla cascina. Un impianto, firmato da Enrico Ricciardi, che potrebbe essere pronto già per le prossima estate per un costo di soli 66mila euro. «Pur ritenendo il costo sostenibile per l’amministrazione, considerata l’importanza della cascina - prosegue Patti - l’Arci sarebbe disponibile a farsi carico della spesa, in cambio della concessione della cascina, di proprietà del Comune, per un certo periodo». La proposta trova il favore dell’assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi: «Incontrerò l’Arci nei prossimi giorni per vedere cosa fare. Apprezzo molto lo sforzo di questi ragazzi che organizzano iniziative culturali diventate un punto di riferimento per la città».

Non solo, l’Arci e l’architetto Maurizio De Caro hanno un progetto ben più ambizioso, ristrutturare la cascina e trasformarla in Centro di Ricerca e Documentazione sulle Culture Musicali dotato di strutture per gli spettacoli all’aperto, archivi, strutture ricettive per ricercatori, un museo di antropologia musicale e culturale, sale per esposizioni e conferenze, biblioteche, laboratori di ricerca e un auditorium. «Il centro - ha spiegato De Caro - vorrebbe diventare il luogo della memoria del suono, di tutto quello che è stato prodotto in fatto di musica sinora». Il costo? 15 milioni di euro da recuperare in chiave Expo.
MBr

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica