«Le case ai rom di Triboniano? Il piano va avanti»

«Stiamo eseguendo il progetto approvato dal Viminale e predisposto dal Comune». Il prefetto e commissario straordinario per l’emergenza rom Gian Valerio Lombardi sgombra il campo dagli equivoci e dal rimpallo di responsabilità di questi giorni sul piano per la chiusura dei campi rom. Più precisamente l’assegnazione di 25 case Aler ai nomadi sgomberati dal campo di via Triboniano ha suscitato più di una polemica tra gli esponenti della Lega, in primis il ministro dell’Interno Roberto Maroni al presidente del consiglio regionale Davide Boni, e del Pdl, dopo l’attacco lanciato nei giorni scorsi dall’assessore azzurro (ex An) Romano La Russa. Nel mirino gli alloggi ai rom - «una beffa» nei confronti delle 18mila famiglie milanesi che da tempo aspettano una casa - ai due estremi Viminale e Comune. Nessuno che voglia assumersi la responsabilità del piano.
Due giorni fa, infatti, era stato lo stesso Maroni a prendere le distanze dal programma di assegnazione degli alloggi, chiarendo per bocca di Boni che «Il Viminale ha finanziato il piano per la chiusura dei campi. Il Comune ha fatto una scelta autonoma, differenziando gli interventi e prevedendo anche l’accoglienza negli alloggi, ma non sono queste le indicazioni del ministero. Se il sindaco lo vuole fare chiarisca e che è una scelta autonoma, se questo fraintendimento dovesse continuare, Maroni mi ha fatto sapere che potrebbe esserci anche il rischio di un non finanziamento». Il commissario straordinario, però, ribadendo la corresponsabilità del progetto, ha assicurato che il finanziamento, del valore di 13 milioni di euro di cui 4 destinati all’assegnazione delle case, non è in discussione.
Nessun fraintendimento, minaccia sventata: Lombardi ha spiegato che nel piano di chiusura dei campi, che dovrebbe chiudersi in tempi brevi e a ottobre per il Triboniano, «si inseriscono anche le forme di sostegno per l’accompagnamento abitativo di alcune famiglie che dovranno lasciare gli accampamenti». Su 250 nomadi che vivono in Triboniano circa un centinaio saranno seguiti nell’assegnazione di alloggi Aler, alcuni torneranno nei loro paesi, altri verranno aiutati a prendere case in affitto.
«Non c’è nulla di nuovo - ha ribadito Lombardi - stiamo eseguendo progetti resi pubblici, approvati da me come commissario e predisposti dal Comune che prevedono il superamento dei campi nomadi.

Per questo noi cerchiamo soluzioni che facilitino il percorso e rendano più gestibile il futuro, visto che un allontanamento tout court sarebbe possibile ma potrebbe creare problemi successivi. Ciò che facciamo è rispettoso delle leggi - ha ribadito - e non ci sono né preferenze né percorsi facilitati per nessuno».

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