Le case comunali passano a Aler, meno spese per gli inquilini

Ritorno al passato. Dopo sei anni la parentesi con i gestori privati per Palazzo Marino è definitivamente chiusa. O meglio: lo sarà dopo che Gefi, Pirelli e Romeo Gestioni avranno risposto in tribunale delle «gravi inadempienze» per cui il Comune ha deciso di fare causa alle società private. La gestione delle 30mila case comunali viene riaffidata dal primo ottobre ad Aler, che porterà così il patrimonio di alloggi amministrati in città a quota 75mila. Più di 200mila persone, praticamente come tutti gli abitanti di Brescia. E l’assessore alla Casa Gianni Verga assicura vantaggi da subito per gli inquilini: «con l’abbassamento delle spese per i servizi andremo incontro ai più bisognosi». Nella fase sperimentale del contratto il calo dei costi a carico degli inquilini «sarà del 10%, ma a regime arriverà anche al 15%».

Il Comune spenderà invece 60 milioni nei sei anni e ne risparmierà 25 rispetto ad oggi, circa il 30%. Per dare un taglio ad abusivismo, i alloggi sfitti e inquilini morosi, il nuovo contratto prevede un sistema di sanzioni e incentivi. Critico il Pd: «Poco chiaro il costo per il Comune e il risparmio degli abitanti».

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