Case estere in pressing: «Incentivi ridotti, ma subito»

«La proroga degli incentivi dovrà avvenire assicurando la continuità al programma degli aiuti. Interruzioni, seppur temporanee di uno o due mesi all’inizio del 2010, risulterebbero dannose». Loris Casadei, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere in Italia, nel delineare lo scenario che i concorrenti del gruppo Fiat si aspettano nel futuro immediato, ha lanciato diversi messaggi al governo. Come quello di proporre un nuovo piano di incentivi che continui a invogliare l’utente a cambiare l’auto vecchia per una nuova.
I bonus, in pratica, non dovranno essere «simbolici», anche se si prefigurano di entità ridotta rispetto a quelli in scadenza il 31 dicembre. Le prime indicazioni sulla fase 2 degli ecoincentivi vedrebbero scendere a 1.000, da 1.500 euro, il contributo dello Stato all’acquisto di un veicolo a benzina o diesel collegato alla rottamazione della vettura inquinante. In proposito l’Unrae sollecita il governo ad ampliare il lotto delle auto demolibili a tutte le Euro 2 immatricolate negli anni 2000 e 2001 ancora in circolazione.
L’associazione ritiene, inoltre, che non saranno modificati i parametri relativi alle emissioni di anidride carbonica decisivi per ottenere il «premio» o il «super premio» (alimentazioni a gas): 130 grammi/chilometro per le auto a gasolio, 140 grammi per quelle a benzina, 120 per i veicoli bi-fuel (benzina-metano o benzina-Gpl). Anche i ricchi aiuti per le vetture ecologiche, cioè bi-fuel, dovrebbero diminuire. In proposito l’Unrae auspica che il taglio dei sussidi, che resterebbero più pesanti per le auto a metano, non oltrepassi la soglia del 20-25%.
L’Unrae fissa comunque a 2,1 milioni di unità, un po’ meno rispetto alla chiusura del mercato 2009, il numero delle immatricolazioni del prossimo anno. «Sempre che la proroga arrivi, e includa l’estensione a tutte le vetture Euro 2 - avverte Casadei - altrimenti non sarà superata quota 1,8 milioni di unità». Un aiuto, inoltre, è atteso anche nell’ambito delle flotte aziendali (-26% la stima del calo delle consegne quest’anno e ancora più vistosa, fino a oltre il 30%, quella che si profila nel 2010).
L’Unrae ha descritto il 2009 come «l’anno del terremoto» per il mercato dell’auto, a causa del profondo cambiamento del tipo di vendite determinato dalla crisi: in pratica, al calo delle richieste di vetture a benzina e diesel (-20% per quest’ultimo carburante), è seguita l’impennata di quelle a metano (+60%) e a Gpl (+350%) nel confronto con gli undici mesi del 2008.


Per le case estere, infine, il 2009 segnerà una riduzione del giro d’affari del 5-10% rispetto ai 44,1 miliardi che hanno caratterizzato l’anno passato. Le ragioni vanno ricercate nella crescita delle vendite del concorrente Fiat e nella propensione del pubblico ad acquistare auto di piccola e media taglia, quindi meno costose.

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