Ancora un milione di abitanti e poi la Lombardia arriverà al collasso. Senza essere in grado di dare una casa a nessun altro in più. Questa la previsione dell'assessore lombardo al Territorio, Davide Boni (Lega Nord), che fa i conti sulla capacità abitativa della regione e pone i paletti ai flussi migratori. «Non possiamo permetterci un milione di abitanti in più - sostiene- Non saremmo in grado di sopportarlo. Vorrebbe dire far sparire i campi e lagricoltura per dare una casa a tutti. È unassurdità». Per contenere il numero di richieste di abitazione, il Carroccio aveva posto una clausola tra i requisiti dei bandi di concorso per chiedere un alloggio popolare: la residenza in Lombardia da almeno cinque anni. Ora si attende che la Corte costituzionale si pronunci sulla legittimità della normativa. Nel caso di bocciatura, la Lega annuncia la linea dura: «Scriveremo una nuova norma e, se anche questa non dovesse essere accettata, ne penseremo un'altra ancora - annuncia Boni - Vediamo chi si stanca prima, se noi o la Corte costituzionale».
La questione della casa, dell'edilizia convenzionata e dei canoni calmierati sono temi che confluiranno nel testo del maxi piano regionale territoriale, il nuovo strumento con cui la Regione pianificherà gli interventi dei prossimi 50 anni. Il piano, scritto a più mani con gli enti locali e i soggetti economici e sociali, sarà approvato entro la fine del 2007. «Lavoreremo a tappe forzate - spiega Boni - per avere nel giro di breve tempo un quadro normativo chiaro. Una lavagna dove si disegneranno gli scenari futuri della Lombardia». Al forum per la stesura del documento sulle opere del futuro hanno preso parte oltre 400 amministratori locali e rappresentanti di altre regioni.
Tra le priorità del piano ci sono le infrastrutture, più parcheggi per Milano, lo spostamento fuori dalla città delle strade di passaggio del traffico pesante, regole per l'apertura dei centri commerciali, strategia per il futuro di Malpensa e degli aeroporti lombardi, riqualificazione delle aree dimesse. E ancora, Alta Velocità, Pedemontana e BreBeMi, nella speranza che presto non siano più solo progetti sulla carta ma prendano il via con cantieri reali. L'assessore lombardo alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, vede nel piano territoriale un trampolino per le grandi opere lombarde, dalla tangenziale est esterna di Milano, alla BreBeMi e alla Pedemontana: «Queste infrastrutture - spiega Cattaneo - continueranno ad avere il proprio percorso di sviluppo e vedranno nel piano regionale una delle principali occasioni di supporto. È importante che sia continuo il confronto sulle azioni da mettere in atto per superare le criticità che la realizzazione delle infrastrutture determina».
Entro la fine dell'anno, una volta raccolti i contributi emersi nel forum, sarà stesa una proposta tecnica, con relativo rapporto ambientale. Poi ci si preparerà alla presentazione del documento e alla sua approvazione. Per tratteggiare la Lombardia dei prossimi decenni.
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